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Le Torri

Autentici monumenti devono considerarsi le Torri, muti testimoni per lo più di un'epoca di lotte feroci, di lagrime e di glorie. Di alcune si conserva appena qualche traccia o ricordo; altre sfidano ancora i tempi, ora adibite ad altro uso pratico, ora destinate ad una nuova valorizzazione ed alla pubblica fruizione, a seguito di interventi restaurativi (in atto o futuri) da parte delle Amministrazioni comunali.
La necessità della difesa fece sorgere le torri: da esse si scrutava il mare e, al profilarsi delle galee piratesche, si dava l'allarme e la popolazione si rinchiudeva in queste costruzioni per difendersi. Torri rudi, ma solide; circolari o quadrate; piccole o grandi.

Lacco Ameno - Nel comune di Lacco Ameno importanza storica ha la Torre Aragonese sulla punta estrema di Monte Vico, eretta nel secolo XV a guardia della baia. Di qui, quando si avvicinavano le vele dei barbareschi, si facevano i segnali consistenti in fuochi o in colonne di fumo densissimo: segnali che avvertivano anche Napoli, Procida, e le altre terre della costa. Nel 1868 la zona circostante alla torre fu scelta per adibirla a pubblico cimitero, formandone così un angolo di pace e di riposo.
Coloro che, per un motivo qualsiasi, si spingono verso il pendio di Monte Vico, possono ammirare un panorama suggestivo ed incomparabile: le colline di Lacco Ameno, dominate dall'Epomeo, il Fungo adagiato lì, in mezzo ad un mare azzurro e calmo, il contrafforte di Perrone in Casamicciola, la costa di Vivara e di Procida, la sagoma di Monte di Procida e di Capo Miseno, un orizzonte puro ed ampio.

Forio - Maggiori testimonianze sono presenti nel comune di Forio, ove più frequenti si verificarono gli sbarchi e gli assalti. Le prime ad essere costruite furono le torri di forma circolare e tra queste domina il Torrione: di dimensioni maestose, alto tanto da dominare tutto l'abitato, profondo sino al livello del mare; aveva quattro cannoni di bronzo che, al cessare delle incursioni moresche, vennero usati per sparare a salve nelle festività pubbliche. Dopo un periodo di abbandono, esso ebbe nuova vita nel 1863: vita di arte e di poesia. Lo scultore e poeta Giovanni Maltese ottenne in enfiteusi perpetua dal Comune il monumento e lo trasformò in suo studio. Nel 1926 la vedova di Maltese, Giovanna Fayrer, dispose che il Torrione ritornasse al Comune di Forio, con tutte le numerose sculture. Esso è diventato museo civico.
Fra le altre torri si possono citare quella detta "Quattrocchi" in Piazza, la Torre di Nacera, Torone in contrada omonima.......


Ischia - Viene comunemente indicata come la Torre di Michelangelo quella che si erge di fronte al Castello Aragonese nel comune di Ischia.
Verità o leggenda, si dice che il grande artista si fosse invaghito di Vittoria Colonna a tal punto da crearsi la possibilità, qui dimorando, di poter esserle vicino anche durante le sue permanenze ad Ischia. Essa sorse ad opera della famiglia dei Guevara, duchi di Bovino: un fortino privato di non facile accesso da parte degli Ischitani; classico modello di un palazzotto quattrocentesco, munito di comodità familiari, decorato di affreschi.
Dopo anni di desolante abbandono, la torre è stata sottoposta ai necessari lavori di restauro ed oggi anche questo monumento è ritornata a novella vita, come centro di manifestazioni e di incontri culturali.