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La Grotta di Mario

di Giovanni Calise

Per quanti anni una notizia storica può tramandarsi da padre in figlio, senza alcun riferimento scritto? Può mai avvenire per 2086 anni? Ma veniamo al fatto.
Verso la fine dello scorso mese di novembre, prima di rientrare a Milano, andai a visitare il Nuovo Parco Attrezzato di Monte Vico a Lacco Ameno.
Il panorama che si ammira dal viale realizzato è notevole, tanto è vero che, benché fosse una giornata "fuori stagione", fresca e con cielo coperto, alcuni gruppi di turisti indugiavano nei vari gazebo scattando foto.
Arrivato a metà discesa, in direzione dell'albergo Regina Isabella, guardando il gomito che fa la montagna, vidi al centro dello stesso, la parte superiore dell'arco di una grotta, ormai riempita per due terzi dal mare: la Grotta di Mario: Caio Mario, generale e politico romano: l'avversario di Silla!
Ma come mai mi vennero in mente queste cose?
Da ragazzo, circa 75 anni fa, girando in barca con amici, un giorno capitammo in quella grotta e uno dei presenti disse: questa è la grotta dove si rifugiò Mario per sfuggire agli uomini di Silla.
La grotta non era naturale o, almeno, non lo era per intera; larga circa 3 metri, lunga quattro, con volta ad arco, alta tre metri e cinquanta al centro e tre ai lati. Pareti e volta erano state rifinite a mano con scalpello e martello. Guardando l'ingresso dal mare, sulla sinistra c'era un cunicolo che faceva da passaggio di sicurezza. All'epoca della mia prima visita il mare l'aveva riempita per un'altezza di 120 cm. circa e continuava a salire di un millimetro all'anno. È probabile che all'epoca di Caio Mario la grotta fosse in riva al mare, asciutta e con l'ingresso mascherato da cespugli e arbusti. Negli ultimi decenni, secondo quanto ho letto in uno dei libri scritti dall'illustre archeologo e Rettore della Basilica di S. Restituta, Don Pietro Monti, il livello del mare sta salendo di tre millimetri all'anno e, salvo eventuali fenomeni di bradisismo, alla fine del Terzo Millennio la grotta dovrebbe essere completamente sott'acqua.
Ma chi era e per quali motivi è ricordato Caio Mario (Cerato, presso Arpino, 157 - Roma 86 a.C.)? Proveniente da famiglia del popolo, nel 119 a. C. per meriti militari fu eletto Tribuno della plebe. Pretore nel 116 a. C., entrò nell'ordine equestre, che lo sostenne sempre fedelmente. Sposò Giulia, zia di Giulio Cesare. Si deve a Caio Mario la riforma dell'esercito romano. Fino ad allora solo i cittadini con un censo di 1600 sesterzi potevano prestare servizio militare. Caio Mario soppresse la norma legata al censo, aprendo ai proletari l'ingresso nell'esercito che divenne più numeroso e potente e permise la conquista dell'impero.
Ripartito per l'Africa con queste nuove truppe Mario portò a termine con successo la guerra di Numidia. Ma fu il suo questore Silla ad ottenere la consegna del re Giugurta (105 a. C.) e proprio questo avvenimento diede origine alla sanguinosa rivalità tra Mario e Silla.
Caio Mario, rieletto Console, dal 104 al 101 a. C. battè i Teutoni ad Aquae Sextiae (Aix en Provence) e i Cimbri a Vercelli nel 101 a. C. Rieletto Console nel 100 a. C., il prestigioso Generale si rivelò un mediocre uomo politico e dovette abbandonare la scena politica. Nell'88 a. C., in occasione della guerra contro Mitridate (Re del Ponto, in Asia Minore), il comando dell'esercito doveva essere affidato al patrizio Silla; Caio Mario rieletto Console reclamò per sé la guida dell'esercito e riuscì a farsela affidare dal popolo. Scoppiò la guerra civile e Silla non esitò ad entrare a Roma alla testa del suo esercito.
Mario fuggì. Venne catturato a Minturno, ma riuscì a scappare e a raggiungere un'isola africana! Questo secondo Michel Mourre, autore del Dizionario Enciclopedico di Storia, pubblicato in Italia da A. Mondadori (dieci edizioni dal 1988 al 1992).In realtà l'isola era ISCHIA e il nascondiglio fu la Grotta di Lacco Ameno dove Caio Mario si rifugiò nell'87 a. C.L'anno seguente, partito Silla per l'Oriente, Caio Mario ritornò a Roma, si abbandonò a sanguinose proscrizioni e si fece nominare Console per la settima volta; ma morì qualche giorno dopo, il 13 gennaio dell'86 a. C. I suoi seguaci furono annientati da Silla rientrato dall'Oriente.
Ho riletto la "Storia di Roma" di Teodoro Mommsen (che per questo monumentale lavoro ottenne il Premio Nobel per la Letteratura), ma del soggiorno di Mario a Ischia non si fa riferimento.
La letteratura isolana ne fa cenno qualche volta.
Il de Rivaz nella sua descrizione sulle acque termali dell'isola d'Ischia (la VI edizione del 1859) scrive: "Au nombre des curiosités naturelles qu'on rencontre encore à Lacco, les étrangers ne doivent pas manquer d'aller visiter l'intéressante grotte de Marius, ainsi nommée en mémoire du séjour que ce farouche dictateur fit à Ischia lorsqu'il vint s'y réfugier, après s'être échappé de Minturnes, avant de se rendre en Afrique...".
Ne accenna inoltre la Guida d'Italia del Touring Club Italiano - Italia Meridionale - 2° volume, Napoli e dintorni di L.V. Bertarelli Milano 1927.
Don Pietro Monti nella sua opera Ischia, archeologia e storia, ricorda l'avvenimento, riportando anche alcune fonti classiche, sulla scia di quanto indica Plutarco (cui peraltro non si attribuisce molto valore). Sono citati Sisenna, fr. 125 Peter: "Marius ostio Liris evehitur adque Aenariam suos continuatur"; Vell. Pat. II, 19, 4: "At ille adsecutus circa Aenariam filium cursum in Africam direxit". Non è da escludere - precisa il Monti, op. cit. - "che un'Isola così avanzata non potesse offrire aiuti di uomini e di armi o che non vi albergassero, come a Neapolis, amici e seguaci di Mario, se si pensa al legame che lo stesso Mario ebbe con i traffici italici a Delo (ove gli dedicarono una statua sulla agorà)".
Negli U.S.A. nei luoghi dove si sono verificati avvenimenti storici c'è sempre un cippo con targa in bronzo che ricorda l'evento. Il nuovo parco di Lacco Ameno potrebbe parimenti arricchirsi di una targa a ricordo del soggiorno di Caio Mario nell'87 a. C.