Tabor
Tabula marmorea
Taglialatela, Egidio
Taglialatela, Federica
Talento di Mr. Ripley, Il (Film)
Taliercio, Giovanni
Tallarico, Carlo
Tallarico, Giosafatte
Tansillo, Luigi
Tartanella
Tasso, Bernardo
Tavola Strozzi
Tavolette votive
Teatro Drago Tenda
Teleischia
Telese, Vincenzo
Tenera follia, Una (Film)
Tenore, Michele
Terme Belliazzi
Terme Lucibello
Terme Regina Isabella
Terme Rita
Terone
Terranera
Terra plana
Terrazappata
Terrazzamento
Terremoti
Terzana
Testa d’aquila
Testa
Testaccio
Thermalia
Tifeo
Timeo
Tirabella, Ciro
Toccaneto
Tofa
Tondo
Tonnara
Tonnarella
Toponimi
Torella
Torre di Lacco Ameno
Torre di Testaccio
Torre del Municipio di Lacco
Torre di Bovino
Torre di Michelangelo
Torre di Sant’Angelo
Torre Quattrocchi
Torri
Torricella
Torrione
Toscanini, Arturo
Totò
Tràccola
Trachite
Tranvia circumisclana
Treglia
Tremaglio
Tresta
Tribuna Sportiva d’Ischia, La
Trippodi
Trofa, Francesco
Trofa, Ottorino
Trofeo Ugo Rodinò
TSN
Tufo
Turismo
Turpin Lancelot
Tutela beni
Tuttavilla, Orazio
TV Europa
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Tabor. Collina in Casamicciola
di fronte al cimitero. Nel 1971 sulla sua cima fu posta una statua
di S. Antonio, alta 2,5 metri e realizzata in terracotta dai fratelli
Mennella, titolari della locale e antica fabbrica di ceramiche.
Tabula marmorea (di Bussolaro). Lastra
di cui parla il De Rivaz e che, donatagli dal sig. Francesco Trofa di Fontana,
egli aveva portato nella sua Villa di Castanita in Casamicciola. In seguito
essa fu murata nella Villa del dott. G. Mennella sempre in Casamicciola, avendola
ricevuta dagli eredi de Rivaz. Già comunque ne aveva accennato l’autore
del Ragguaglio istorico, collocandola a Fontana, «sopra la porta
maggiore della seconda chiesa parrocchiale che si denominò col
titolo dell’Assunta, diventata diruta, profanata ed all’intutto
abbandonata». Nella sua lettura e interpretazione sono emerse a volte
delle discordanze, considerate anche le numerose abbreviazioni. Vi si rileva
che nel 1374 il vescovo d’Ischia Bartolomeo Bussolaro fece costruire
quattro romitaggi a Fontana, Barano, Casamicciola e Lacco Ameno, oltre al riassetto
delle terrazze-giardino circostanti la cattedrale e l’episcopio sul Castello,
chiamato ancora Girone. Nella odierna chiesa parrocchiale di Fontana, a sinistra
dell’ingresso, una lapide reca nella prima parte un transunto dell’altra,
ma l’anno (1364) è errato. <<<
Taglialatela, Egidio. Pittore ischitano,
che aveva la sua galleria in via Francesco Sogliuzzo ad Ischia: «Uno
di quegli artisti che guarda il mondo attraverso la lente rosa della poesia
e ne ritrae le immagini più suggestive sulla tela. (...) I suoi pittoreschi
paesaggi sembrano finestre aperte su Ischia, brani di vita nel sole della sua
verde isola incantata» (Ischiamondo n. 19/1976). <<<
Taglialatela, Federica. Bambina ischitana
di dodici anni, alunna della Scuola Media Statale “Scotti”, vittima
innocente della strage di Natale sul treno rapido 904 Napoli-Milano, il 23.12.1984.
A lei è intestato ad Ischia il Palazzetto dello Sport. Alla sua memoria
fu anche istituito per qualche anno un concorso di educazione alla pace e alla
non violenza, riservato agli alunni delle terze classi della Scuole Medie Statali
della Regione Campania.
Talento di Mr. Ripley, Il (Film thriller
del 1999, USA. Titolo originale: The talented Mr. Ripley. Dal romanzo
omonimo di Patricia Highsmith). Regia: Anthony Minghella. Attori:
Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Cate Blanchett, Philip Seymour Hoffmann,
Sergio Rubini, Philip Baker Hall, Jack Davenport, James Rebhorn. Trama:
Anni ‘50. Negli Stati Uniti, ad un ricevimento, il giovane Tom Ripley
conosce il padre di Dicke, un coetaneo ricco e viziato partito per l’Italia
senza dare più notizie di sé. Il padre incarica Tom di recarsi
sul posto e di fare di tutto per riportargli il figlio. In Italia Tom conosce
Dickie, la sua fidanzata Marge e il loro spensierato modo di vivere tra Ischia,
Capri, il mare, le gite. Ben presto Tom dimentica lo scopo del suo viaggio,
entra a poco a poco nella vita di Dickie, ne diventa il compagno inseparabile,
lo segue nei locali notturni, nelle gite a Napoli e Roma. Ma un giorno, a Sanremo,
Dickie si stanca di Tom, non lo vuole più vedere, gli grida di andarsene.
Allora, sulla barca, Tom lo colpisce, lo uccide, ne prende i soldi e l’identità.
In questa nuova veste, Tom/Dickie torna al paese, poi decide di trasferirsi
a Roma, dove prende in affitto un grande appartamento. Qui arriva Freddie,
vecchio amico di Dickie, che subito si rende conto che Tom nasconde qualcosa
per cui a Tom non resta altro da fare che eliminarlo. Incalzato dalle indagini
condotte dall’ispettore Roverini, Tom parte per Venezia. Qui arrivano
anche il padre di Dickie e Marge. Il genitore legge una lettera in cui Dickie
diceva di volersi suicidare e dice a Tom che lui non ha alcuna colpa per quello
che è successo. Non è altrettanto convinta Marge, che però non
viene ascoltata. Tom si imbarca su una nave per la Grecia (da cinematografo.it). <<<
Taliercio, Giovanni. Sacerdote di
Barano, fu rettore del Seminario d’Ischia, al momento della sua riattivazione,
dopo la soppressione del 1860, e lo avviò verso un nuovo splendore,
luogo di studio e di formazione dei giovani. <<<
Tallarico, Carlo (Lacco Ameno 1890-1969).
Laureato in Medicina, partecipò al conflitto 1915-18 come ufficiale
medico. Si specializzò in chirurgia generale, ostetricia e ginecologia
nel 1918, mentre svolgeva la sua attività come assistente ordinario
chirurgo negli Ospedali Riuniti di Napoli. Nel 1924 vinse il concorso per medico
condotto di Lacco Ameno, dove restò fino al 1960, anche come ufficiale
sanitario. Commendatore della Corona d’Italia dal 1933. Ha scritto Agli
albori della chirurgia all’isola d’Ischia (1968).
Tallarico, Giosafatte. Bandito calabrese
della prima metà del secolo XIX, capo di una banda che era tra le più temute
del Meridione e che la gendarmeria borbonica non riuscì mai a sconfiggere,
tanto che le autorità dovettero trattarne la resa con la promessa di
una pensione e di una casa all’isola d’Ischia, dove visse per vari
anni; ne ricorda la circostanza una lapide che si trovava sulla parete della
casetta sul porto, dove alloggiava chi attendeva al porto e ai giardini: «A
Maria SS. delle Grazie - Eterno Padre - Maria SS. delle Grazie. Divozione di
Giosafatto Tallarico 1858 / Guardia del porto d’Ischia / Agraziato 1845».
Quando nel 1917 quel braccio del porto fu adibito a cantiere navale, l’edicola
votiva venne spostata ed infatti sotto l’antica dedica si legge: «Questa
effige con la targa è stata qui riposta dall’antica casetta, situata
a 28 metri a Sud, demolita nell’ottobre del 1917, iniziandosi i lavori
di ricostruzione del cantiere navale». <<<
Tansillo, Luigi (Venosa 1510-Teano
1568). Di famiglia aristocratica, ma non ricca, si stabilì, fin dalla
piccola età, a Napoli come paggio presso famiglie altolocate. Fu al
servizio del viceré don Pietro di Toledo e del figlio don Garcia. Ricoprì anche
la carica di governatore di Gaeta. La sua attività di cortigiano si
unì sempre ad una vasta produzione letteraria; ebbe una passione silenziosa
per una donna di alto rango sociale (forse Maria d’Aragona; forse Laura
Monforte). Dovette certamente recarsi più volte ad Ischia, dove conobbe
la eletta compagnia che circondava Vittoria Colonna, come si rileva dalle sue
liriche.
Tarantola, La. Compagnia teatrale
operante ad Ischia (1992).
Tartanella. Rete a strascico usata
per catturare ogni specie e qualità di pesce: scorfani, triglie, calamari,
aragoste, dentici, sogliole, gamberi, zerri (dial. rëtunnë).
Tasso, Bernardo (Venezia 1492-1569).
Fu al servizio di Ferrante Sanseverino, principe di Salerno, e quindi dimorò spesso
nel regno di Napoli; più volte dovette recarsi a Ischia per incarico
dei Sanseverino che erano congiunti di V. Colonna. Alla Marchesa di Pescara
egli si rivolge in sonetti, canzoni, egloghe, e ne loda la bellezza e
le virtù morali e intellettuali. All’isola è dedicato
un famoso sonetto: “Superbo scoglio, altero e bel ricetto / ....”.
Nel 1544 a Sorrento nacque il figlio (Torquato) che lo supererà in gloria
poetica. <<<
Tavola Strozzi. Dipinto proveniente
dal palazzo fiorentino di Filippo Strozzi e conservato nel Museo di San Martino
a Napoli. Porta il titolo “Trionfo navale aragonese dopo la battaglia
d’Ischia del 1465” (6 luglio, contro Giovanni d’Angiò).
Sullo sfondo della città una lunga fila di navi da guerra avanza nelle
acque del golfo e si accinge ad entrare nel porto. Le galee vittoriose recano
bandiere e stendardi; alcune rimorchiano per poppa le navi catturate nella
battaglia, disalberate e con i remi levati in alto. <<<
Tavolette votive (di età romana).
Furono ritrovate nel 1757 nel territorio di Barano presso la fonte di Nitrodi
(spesso citata col nome di Nitroli), come si legge in una nota di Giovanni
Pistoja, riportata nel De’ Rimedi naturali di Giulio Iasolino;
esse rappresentano per lo più Apollo e le Ninfe con conchiglie o vasi
dai quali versano l’acqua salutare. Le scene figurate hanno iscrizioni
dedicatorie che rendono grazie dell’avvenuta guarigione. <<<
Teatro Drago Tenda. Struttura realizzata
a Forio nel 1982 nei pressi del campo sportivo, con una capacità di
circa 2500 posti. Vi si svolsero manifestazioni varie a carattere nazionale
ed internazionale: concerti, spettacoli teatrali, serate pugilistiche. Fortemente
danneggiata da un violento temporale, non fu più ristrutturata.
Teleischia. Nata nel 1977 come TV
Ischia can. 54, è stata la prima emittenza televisiva isolana, organizzata
da Pino Buono. Nel 1982 essa fu ceduta, ma nel 1983/84 fu nuovamente avviata
col nome di Teleischia, iniziando un cammino che si è qualificato di
continui successi per l’ampia programmazione. Fu infatti già in
partenza avviato uno specifico Telesera diretto da Domenico Di Meglio e curato
dalla redazione del Settimanale d’Ischia. Poi un continuo sviluppo con
organigrammi, con l’aumento dei servizi e delle rubriche fino ai nostri
giorni. Ne è attualmente direttore Enrico Buono. Vi hanno collaborato
e collaborano vari giornalisti e conduttori, fra cui Gianni Vuoso, Pietro Ferrandino,
fino a Gaetano Ferrandino ed Amedeo Romano. <<<
Telese, Vincenzo (Ischia 1907-1970).
Nel 1930 fondò il Circolo del Forestiero per valorizzare le risorse
naturali e termali dell’isola. Dal 1936 al 1946 fu Giudice Conciliatore.
Dal 1946 al 1964 fu eletto per quattro volte consecutive sindaco del Comune
di Ischia; nel 1965 divenne presidente dell’EVI. Svolse anche un’intensa
attività pubblicistica, come corrispondente e direttore di riviste per
lo più a carattere turistico; in ambito isolano fondò e diresse
(1943-1947) il periodico Ischia Nuova, battendosi per i problemi isolani
in un periodo storico ed economico molto difficile: vi collaboravano anche
Guglielmo Waschimps, Paolo e Giorgio Buchner. <<<
Tenera follia, Una (Film del 1986). Regia:
Nini Grassia. Attori: Margit Evelyn Newton, Saverio Vallone, Sonia
Viviani, Pippo Barone, Milvia Corona, Alex Damiani, Laura Papi, Yari Porzio,
Mimmo Postiglione. Trama: Una storia d’amore complicata da varie
vicende, che si svolge tra Ischia Porto e Ischia Ponte, S. Angelo, Lacco, Casamicciola.
Tenore, Michele (1780-1861). Medico
e botanico, fondatore dell’Orto botanico di Napoli, autore della Flora
Napoletana, ebbe modo di dedicare la sua attenzione anche alla vegetazione
isolana e di trovarvi piante rare mai prima citate.
Terme Belliazzi. Complesso termale
di Casamicciola. <<<
Terme Lucibello. Complesso termale
in Casamicciola che utilizza le acque del bacino del Gurgitello.
Terme Regina Isabella. Complesso
termale di Lacco Ameno, il cui nome ricorda Maria Isabella di Spagna, figlia
di Carlo V, seconda moglie di Francesco I (1777-1830). Il de Rivaz (1835))
scrive che, volendosi costruire uno stabilimento termale nel giardino del Monastero
dei Carmelitani, «la sempre benevola e disposta ad incoraggiare e assecondare
tutto ciò che può contribuire al sollievo dell’umanità,
l’augusta e magnanima Regina Isabella, madre del monarca felicemente
regnante, Ferdinando II, ha voluto concedere che si desse il suo nome all’acqua».
Lo stabilimento termale, ad eccezione del colonnato neoclassico, fu ricostruito
(arch. Ignazio Gardella) e inaugurato il 18 luglio 1951, grazie all’intervento
di Angelo Rizzoli come complemento ai vari complessi alberghieri. <<<
Terme Rita (Casamicciola). Iasolino
nel XVI sec. parla di “fonte dello Rete” e “lo Rete” riporta
anche F. De Siano alla fine del XVIII sec. Nel 1876 G. Iervis parla di “Bagno
della Rita”, aggiungendo che sul posto nel 1866 era stato costruito un
modesto stabilimento. Anche se spesso per tale denominazione si è pensato
ad una santa, in realtà secondo P. Buchner la si deve attribuire alle
molte rane che affollano l’umida forra e che in dialetto sono appunto
dette rete.
Terone località di Testaccio.
Terranera. Località alle spalle
di Piedimonte, in linea con il picco di Matarace, così detta per la
particolare colorazione del terreno. <<<
Terra plana. Era così denominata
l’area compresa tra il Castello e il Lago, dove risiedevano numerose
famiglie prima dell’eruzione dell’Arso (1302).
Terrazappata. Zona di Ischia Ponte,
antico Borgo di Celsa, corrispondente alla piazza dopo il seminario e dintorni.
Terrazzamento. Elemento tipico del
paesaggio agrario isolano, che consente di sfruttare per coltura i pendii collinari;
a sostegno delle ripe terrazzate sono costruiti quei muri a secco, localmente
denominati parracine e diffusi in tutta l’isola, ma specialmente
nella regione occidentale, da Casamicciola al Ciglio, dove si trova abbondante
la pietra tufacea facile da tagliare e da maneggiare. <<<
Terremoti. I periodi sismici dell’isola
poche volte sono in corrispondenza di altre agitazioni del suolo nel continente
italiano; per lo più sono circoscritti nel perimetro di essa, che non
di rado è solo parzialmente commossa. Spesse volte si sono avuti sull’isola,
e anche solo in parte di essa, dei disastri paragonabili a quelli cagionati
dai più violenti terremoti, in un momento e senza essere seguiti da
scosse violente, come suole avvenire in tutti i grandi terremoti. Così il
crollamento dei fabbricati di Casamicciola di sopra, nel 1828, fu così istantaneo
che il Covelli credette che fosse avvenuto per scarica elettrica; il terremoto
del 4 marzo 1881, benché fosse stato disastroso per Casamicciola, non
fu punto avvertito dal sismografo della specola universitaria di Napoli. Ciò fa
credere al Palmieri che i terremoti dell’isola debbansi per lo più attribuire
o allo scoppio istantaneo di materie aeriformi, o a frane e scoscendimenti
sotterranei, avvenuti, sia per il lento lavorio delle sorgenti termali che
scompongono e disgregano le rocce sottostanti, sia per le grandi e numerose
cavità sotterranee, praticate fin dai tempi remoti dall’uomo per
l’estrazione dell’argilla. Il primo terremoto dell’isola
che registri la storia, avvenuto indipendentemente da eruzione vulcanica, è quello
del 1557, il quale agitò fortemente l’isola,
molti edifici crollarono, tra cui la chiesa parrocchiale del villaggio di Campagnano,
di guisa che la cura fu trasferita nella chiesa dei marinai nella città d’Ischia,
dove ora sorge quella dello Spirito Santo. - 1622, l’isola
fu scossa da molti terremoti, che vi cagionarono gravissimi danni. – 1762,
nella notte del 28 al 29 luglio, ripetuti terremoti si avvertirono nell’isola,
alcuni dei quali gravemente la danneggiarono. - 1767, un forte
terremoto scosse l’isola e fece crollare la chiesetta del Rotaro, costruita
nel 1731. – 1796, nel giorno 18 marzo, si avvertì in
Ischia un fortissimo terremoto, che cagionò a Casamicciola la caduta
di molte case e la morte di sette persone. - 1805, 26 luglio,
l’isola fu scossa da un violento terremoto, il quale fu in corrispondenza
di quello che nel medesimo giorno colpì il Sannio. Esso non recò gravi
danni; vi ha però chi asserisce che nella città d’Ischia,
nel borgo Gelso, diroccarono alcune case. – 1812, verso
la metà di settembre, si avvertì nell’isola una debole
scossa di terremoto. - 1827, 11 aprile, l’isola fu agitata
da una violenta scossa di terremoto. Altre 13 scosse deboli si avvertirono
durante l’anno. – 1828, il terremoto che colpì Ischia
il 2 febbraio, alle ore 11, della durata di tre secondi, fu veramente disastroso.
A Casamicciola crollarono molte case, seppellendovi 28 persone. Nei Comuni
di Forio e di Lacco parecchi fabbricati lesionarono. L’Epomeo franò in
varie parti. Negli altri Comuni dell’isola non si ricevette alcun danno.
Il 14 febbraio dello stesso anno, si avvertì nell’isola un’altra
piccola scossa di terremoto, la quale produsse a Casamicciola la caduta di
alcuni fabbricati già lesionati nel terremoto precedente, e la comparsa
al Fango di nuove fumarole. – 1834, si avvertirono nell’isola
parecchie scosse di terremoto senza recarvi alcun danno. – 1841,
il 6 marzo, verso l’una pomeridiana, l’isola fu scossa da un fortissimo
terremoto, con la massima intensità a Casamicciola, ove lesionarono
parecchie case. – 1851, il 14 agosto, ore 14,20, si
avvertì a Casamicciola il terremoto che colpì Melfi, senza arrecarvi
alcun danno. – 1852, il 7 giugno, verso le ore 10, 25,
l’isola fu scossa da un terremoto ondulatorio per tre o quattro secondi,
senza produrvi danni. - 1863, tre volte si avvertì in
Ischia il terremoto: nel 30 gennaio, nel 20 marzo e nel 20 aprile. Il primo
fu abbastanza forte, tanto che a Casamicciola caddero alcuni muri a secco,
franò in qualche punto l’Epomeo e le fumarole di Montecito diedero
segni di grande attività. Nel 20 aprile le scosse furono due, ma leggere. – 1864,
la notte dal 30 al 31 ottobre, si avvertì a Forio una leggiera scossa. – 1867,
il 16 agosto, alle ore 0,30 l’isola fu scossa da un forte terremoto,
senza però risentirne danni. 1874, il 23 febbraio,
si avvertì a Casamicciola una leggiera scossa di terremoto. - 1875,
il 13 luglio, preceduta da un forte rombo, fu avvertita a Casamicciola una
scossa di terremoto della durata di 3 secondi. Nelle altre parti dell’isola
la scossa fu più leggiera. – 1880, nel mese di
luglio, nei giorni 23, 24, 25, 26, 27, precedute da ripetuti rombi, si sentirono
nell’isola diverse scosse di terremoto, ma così leggiere che non
sempre furono da tutti avvertite. Quella, però, avvenuta alle ore 11
del 24, fu a Casamicciola abbastanza forte, tanto che la gente che a quell’ora
era in chiesa, fuggì fuori presa da spavento. – 1881,
il 4 marzo, alle ore 13,5, l’isola fu scossa da un violento terremoto,
ondulatorio, sussultorio e vorticoso, diretto da Ovest ad Est, che durò sette
secondi e cagionò gravissimi danni. A Casamicciola di sopra, i fabbricati
in parte caddero, in parte lesionarono; due chiese, quella dell’Oratorio
e del Purgatorio, diroccarono; lesionarono la chiesa parrocchiale e quella
di S. Antonio. Al Fango, caddero i fabbricati e la chiesa di S. Giuseppe. A
Lacco di sopra, lesionarono molte case e due chiese. Anche a Forio, specialmente
a Monterone, si ebbero gravi danni. Nelle altre parti dell’isola non
vi fu danno alcuno. In questo terremoto morirono 124 persone a Casamicciola
e 5 al Lacco, e si ebbero 100 feriti. Nello stesso mese si avvertirono a Casamicciola
tre altre scosse: una leggiera nella notte del 7; un’altra abbastanza
forte nel 16, alle ore 11,45, che fece crollare a Casamicciola alcune case
già lesionate; ed una terza nel giorno 21 verso l’alba, che non
arrecò alcun danno. – 1882, l’8 luglio,
verso un’ora di notte, si avvertì a Casamicciola una leggiera
scossa di terremoto. In tutto quell’anno si sentirono a Casamicciola,
di tratto in tratto, boati o rombi sotterranei. – 1883,
il 23 luglio, alle ore 8,30, si fé sentire a Casamicciola e a Lacco
una leggiera scossa di terremoto. Memorabile per intensità e per danni
arrecati è il terremoto del 28 luglio. Verso le ore 21,30 di quel giorno,
si sentirono due rombi sotterranei, e nel medesimo istante l’isola fu
violentemente scossa per la durata di 14 a 16 secondi. Furono due o tre oscillazioni,
separate da piccole pause, le quali avevano diverse direzioni, e si avvertirono
bene nei luoghi più lontani da Casamicciola, epicentro sismico. I danni
arrecati da questo terremoto furono immensi. A Casamicciola crollarono tutti
gli edifici, tranne due in contrada Perrone, che restarono lesionati. A Lacco
caddero i fabbricati di Lacco di sopra e quelli siti sulle alture; i fabbricati
della marina subirono lesioni, ed alcuni crollarono addirittura. A Forio diroccarono
i fabbricati di Monterone; nelle altre parti del comune le case lesionarono
in guisa da rendersi inabitabili. A Panza, Ciglio e Fiaiano, molte case crollarono,
le altre lesionarono. Negli altri Comuni dell’isola le case rimasero
lesionate, poche crollarono; solo nel Comune di Ischia si ebbe appena qualche
fabbricato lesionato. In questo terremoto morirono a Casamicciola 1784 persone,
a Forio 345, a Lacco 146, a Serrara Fontana 28, a Barano 10. Per tutta l’isola
furono più di mille i feriti. Nella stessa notte si ripetettero altre
15 scosse, che cagionarono la caduta di molti fabbricati già lesionati
nella prima scossa, e produssero delle frane al lato orientale del monte Buceto,
al fianco occidentale del monte Rotaro, due grandi frane al Fango ed altre
piccole al Pennacchio ed alla Bocca. Nuove fumarole si aprirono sulle pendici
settentrionali dell’Epomeo, e dalle fenditure del suolo si elevarono
vapori misti ad idrogeno solforato e ad altri aeriformi. Nel giorno seguente,
29 luglio, altre piccole scosse si avvertirono a Casamicciola, Lacco e Forio.
Continui boati e piccole scosse si ripetettero in tutto il mese di agosto,
ed anche nel settembre ed ottobre di quell’anno. Fortissima fu la scossa
del 3 agosto, ore 14,30, che ad Ischia e Forio si sentì con maggiore
intensità. Due altre scosse si avvertirono nel 7 e 23 dicembre dello
stesso anno. – 1884. il 28 marzo, alle ore 14,20, si
avvertì a Serrara Fontana e Panza una leggiera scossa di terremoto;
a Forio si sentì da alcuni solo un profondo rombo; nelle altre parti
dell’isola non fu avvertita cosa alcuna. Nel 23 luglio dello stesso anno,
alle ore 12,30, si avvertirono a Panza, Forio e Fango due rombi sotterranei.
A Monterone da alcuni si sentì tremare il letto su cui erano coricati;
al Fango si distaccarono dalle frane alcune pietre; a Casamicciola, alle ore
8,3 si sentì un rombo. – 1886, il 27 agosto,
ore 20,48, si avvertì in tutta l’isola, specialmente ad Ischia,
una forte scossa di terremoto ondulatorio, diretto da Nord-Est a Sud-Ovest,
della durata di tre secondi, senza però recarvi danno. Questo terremoto
fu anche avvertito a Napoli, a Salerno, nelle Puglie, in Sicilia, ecc. con
più o meno intensità. – 1889, l’8
novembre, alle ore 21,30, si avvertì a Casamicciola, Ischia e Fiaiano
una leggiera scossa di terremoto ondulatorio della durata di 2 secondi. Nel
giorno seguente, dalle 10 alle 11,30, si sentirono nelle stesse località 10
rombi distinti, senza che la terra tremasse. - Da quel tempo si sono avute
altre scosse di minore importanza; alcune avvertite solo da apparecchi sismici,
altre anche dalla popolazione, come quella del marzo 1924 (in F. Iovene, Note
geologiche dell’isola d’Ischia). <<<
Terzana località di Barano.
Testa d’aquila. Roccia tufacea
dalla tipica e caratteristica forma, che si trova lungo la via litoranea che
da Forio porta a Citara.
Testa località di Barano.
Testaccio. Ex comune, passato nel
1873 sotto l’amministrazione di Barano, è detto dallo storico
d’Ascia «piccolo monumento di antichità, punto incantevole
per posizione, soggiorno di sanità e di vita, che i malori, le infermità epidemiche
e i morbi contagiosi non hanno forza di affrontare...». Il sito è noto
anche per il ritrovamento di statue e bassorilievi che sono testimonianze di
ringraziamento per la salute ritrovata nelle sue sorgenti termali. Le sue stufe
furono molto frequentate nel corso del 1700; vi soggiornò George Berkeley
che ci descrive nei suoi appunti di viaggio molteplici aspetti concernenti
la vita e i costumi del luogo e dell’isola tutta. <<<
Thermalia. Borsa internazionale del
turismo termale, con la partecipazione di operatori turistici italiani e stranieri,
come occasione di commercializzazione e di scambio di proposte del prodotto
termale, e nel contempo incontro scientifico per la sempre più approfondita
conoscenza del patrimonio termale e delle sue applicazioni. In svolgimento
dal 1987 a Ischia, la più importante località del settore per
le sue eccezionali risorse. Concorrono nella manifestazione la Regione Campania,
la Camera di Commercio di Napoli, l’ENIT, l’Alitalia, l’Azienda
Turismo di Ischia e Procida, l’ASCOM di Napoli. <<<
Tifeo (o Tifone). Essere mostruoso,
figlio di Gea che lo procreò col Tartaro. Nessun altro gigante poteva
competere con lui per statura e per forza: infatti era alto più di qualsiasi
montagna (col capo sfiorava le stelle), stendendo le braccia toccava con una
mano l’Oriente e con l’altra l’Occidente; al posto delle
dita aveva cento teste di draghi, dalla cintola in giù era circondato
di vipere: lanciava fiamme dagli occhi. In lotta spesso con gli dei, riuscì in
un primo momento a sopraffare anche Giove, ma poi colpito dalle sue folgori
fu messo in fuga e schiacciato sotto l’Etna: da allora il vulcano erutta
fiamme. Egli passò quindi a simboleggiare gli uragani e gli sconvolgimenti
geologici dovuti alle eruzioni vulcaniche. Il suo mito è forse uno dei
più suggestivi della mitologia greca. Fu Virgilio a legarlo all’isola
d’Ischia nell’Eneide, anche se la prima fonte letteraria, Omero,
lo localizzava fra gli Arimi. Gli antichi pensavano, in generale, che il nome
Arimi indicasse la regione dei vulcani di Cilicia, anche se Strabone afferma
che per alcuni gli Arimi sono in Cilicia, per altri in Siria; altri identificano
invece gli Arimi con Pitecusa poiché scimmia in lingua etrusca si dice
arimos. Pindaro ed Eschilo localizzano gli Arimi in Cilicia, ma precisano che
Tifeo, folgorato da Zeus, giace schiacciato sotto l’Etna, anzi per Pindaro
sotto tutta la regione vulcanica che si estende da Cuma all’Etna, comprese,
come dice Strabone, le isole Lipari, Baia, Napoli, Pitecusa.
Timeo (356-250 a. C.). Storico greco,
la cui opera (perduta) si trova citata sotto diversi titoli: vi era narrata
la storia dell’occidente greco dalle origini sino all’inizio della
prima guerra punica. Attraverso Strabone ci è giunta una sua descrizione
di un’eruzione avvenuta verso la prima metà del IV sec. a. C.
Detta eruzione è stata per qualche tempo identificata con quella di
Zaro. Per cui tra gli inizi del IV sec. a. C. non ci sarebbe stata ancora la
baia di San Montano, ma una unica spiaggia rettilinea dal piede sud-occidentale
di Monte Vico sino a Forio. Ma gli scavi hanno dimostrato che la morfologia
costiera intorno a Monte Vico era già quella odierna, quando vi sbarcarono
i coloni euboici. Infatti l’insediamento greco e quello sottostante dell’età del
bronzo insistono sulla collina di Zaro (cfr. Buchner). <<<
Tirabella, Ciro (Ischia). Canonico
della Cattedrale, pubblicò all’inizio del 1900 un opuscolo-guida
sull’isola d’Ischia: Brevi cenni storici intorno l’isola
d’Ischia.
Toccaneto. Località del villaggio
di Buonopane, posta in montagna con ubertosi terrazzi. Vi sono stati trovati
molteplici ed interessanti frammenti ceramici, che hanno evidenziato dapprima
una fase “romana”, successiva a quella ellenistica, seguita poi
da quella altomedievale (cfr. Monti). <<<
Tofa (voce regionale). Grande conchiglia
che era usata dai pescatori per emettere suoni di comunicazione in caso di
nebbia o durante le ore notturne.
Tondo del porto. v. TSN.
Tonnara. Impianto di cavi e reti
disposto in un tratto di mare particolarmente soggetto al passaggio dei tonni,
in modo da formare più camere chiudibili con porte, nelle cui ultime
due, dette “camera della morte”, avveniva l’uccisione dei
tonni (mattanza). Per quanto riguarda l’isola, le tonnare più attive
sono state quelle d’Ischia e di Lacco, mentre breve durata dovettero
avere l’altre dei Maronti a Barano e di Punta Imperatore a Forio. La
trasformazione del lago in porto portò alla soppressione della tonnara
di San Pietro a Ischia; operante sino all’inizio del 1960 è stata
la tonnara di Lacco Ameno, che era impiantata verso la punta di Monte
Vico e disponeva di tre barche principali, chiamate in gergo locale: Caparaise, Scieve e Abbazia. <<<
Tonnarella. Piccolo impianto fisso
di reti per la cattura di tonni isolati alla fine dell’estate, ma anche
per altri pesci.
Toponimi di contrade comunali. Denominazioni
riscontrate in antichi atti notarili. Barano: Chiummano (1587), Coste
(1613), Cufa (1607), Finestra (1540), Lezze (1658), Luogo (1527), Molara (1597),
Mortito (1418), Pantano e Pezze (1400), Rosanella (1589), Succellaro (1588),
Tensio e Tocco (1520)Terranivola (1610). Ischia: Cales o Cauza (1420),
Cava del fico (1413), Corbone (1524), Terra Zappata (1612). Fontana:
Bocca di Mottola (1538), Caraponto (1604), Paraviglia e S. Andrea (1538), Schiappa
di Bandina (1529). Moropano. Orto (1559). Lacco: Corticella
o Corte (1432), Fango (1509), Matarangola o Mercogliano (1418). Panza:
Cesa (1621), Grotta di Marra (1529). Forio: Acquasorgente (1538),
Baiola (1605), Bocca (1470), Carano (1592), Cavallara (1627), Cerqua di S.
Maria (1538), Costa (1614), Curto (1567), Fusaro (1525), Langellone (1538),
Mangiapesco (1612), Piellero (1561), Quercia di S. Maria (1509,), Schiappa
di S. Maria (1543), Zappino (1440), Zaro (1612). Casamicciola: Casa
Cumana (1541), Calabraca o la Ficara (1464), Pezza (1524), S. Barbara (1512). <<<
Torella (o Toriglia), Giovanni. Cognato
di Lucrezia d’Alagno (v.); questa, ottenuto nel 1442 da Alfonso I d’Aragona
il possesso dell’isola d’Ischia, gliene affidò il governo.
Morto nel 1458 il re aragonese, il Torella non volle più riconoscere
la signoria di Lucrezia e si alleò anche con gli Angioini, per consolidare
la sua posizione e ottenere anche l’isola di Procida. Ne seguirono aspre
lotte tra le due fazioni, conclusesi con la vittoria del re Ferdinando I che
nominò governatore d’Ischia il Principe Marino Caracciolo. Il
Pontano lo descrisse come uomo malvagio, ambizioso, spergiuro, traditore.
Torre Aragonese di Lacco Ameno. Trovasi
sulla punta estrema di Monte Vico, eretta nel secolo XV a guardia della baia.
Quando si avvicinavano le vele dei barbareschi, si facevano segnali consistenti
in fuochi o colonne di fumo: segnali che avvertivano anche Napoli, Procida
e altre terre della costa. Nel 1868 la zona circostante alla torre fu scelta
per adibirla a pubblico cimitero, formandone così un angolo di pace
e di riposo. Molti sono attirati dal sito anche perché esso costituisce
un suggestivo punto panoramico sull’isola stessa e sul continente. <<<
Torre aragonese di Testaccio. Posta
su un massiccio tufaceo, presso la chiesa parrocchiale di San Giorgio, oggi
in gran parte caduta, serviva come rifugio e punto di avvistamento delle navi
piratesche; dotata secondo alcune testimonianze di cisterna e forno per sostenervi
una vita per alcuni giorni e non restare privi di mezzi di sostentamento. Fu
costruita durante la dominazione aragonese, dopo il 1442, nell’ambito
di una serie di roccaforti in punti strategici dell’isola. <<<
Torre del Municipio di Lacco. Eretta
tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600, faceva parte del Convento dei
Carmelitani con la chiesa grande di S. Restituta costruita accanto alla basilichetta
paleocristiana. Dopo i Carmelitani ci furono gli Agostiniani (1822-1866) e
i Serviti (1870-1875). Nell’aprile del 1875 tuti i locali dell’ex
convento divennero sede del Municipio, della scuola elementare e di un ricovero
di mendicità.
Torre di Bovino. Altro nome con cui è conosciuta
la torre presso la diruta chiesetta di S. Anna, ai piedi della collina di Soronzano,
di fronte al castello, altrimenti detta Torre di Michelangelo. Essa
fu fatta costruire nel ‘400 «probabilmente da Guevara di Guevara,
nipote di quell’Inico che venne di Spagna con gli Aragonesi e che partecipò con
Alfonso alla conquista del Regno e fu marchese del Vasto, indi Gran Siniscalco,
Conte d’Adriano d’Apici e di Potenza. Guevara di Guevara fu nominato
Cameriere del Re, nel 1454, ed è verosimile che si trovasse frequentemente
in Ischia al seguito di Alfonso, nel tempo che nella cittadella era Lucrezia
d’Alagno, e facesse così erigere di fronte al Castello del suo
re la minore fortificazione quadrata; né a tempo posteriore essa può attribuirsi,
ché la sua architettura è quattrocentesca; e se Guevara non
fu egli stesso duca di Bovino, Don Giovanni, suo figlio, nel 1464, comprò la
città di Bovino, messa all’asta, e ne fu primo duca: onde il nome
attribuito poi alla torre» (Gina Algranati). <<<
Torre di Michelangelo. Viene comunemente
indicata come la Torre di Michelangelo quella che si erge di fronte al Castello
Aragonese, detta anche Torre Guevara, in quanto da questa famiglia
(duchi di Bovino) costruita nel ‘400, oltre che Torre di S. Anna per
una chiesetta dedicata alla Santa nelle vicinanze. Verità o leggenda,
si dice che l’artista si fosse invaghito di Vittoria Colonna a tal punto
da crearsi la possibilità con questa costruzione di poter esserle vicino
durante la permanenza a Ischia. Anche tale monumento è tornato a novella
vita, come centro di manifestazioni, mostre e incontri culturali. <<<
Torre di Sant’Angelo. Costruita
sull’isolotto di S. Angelo nel periodo aragonese, quale luogo di avvistamento
per segnalare agli abitanti dei casali l’avvicinarsi delle navi dei pirati.
La torre faceva parte del sistema difensivo operante con la vedetta posta sulla
cima dell’Epomeo. Restaurata nel 1741 dai Borboni, data la sua posizione
strategica. Una delle ultime azioni militari si verificò nel decennio
dell’occupazione francese del regno di Napoli (1806-1815). <<<
Torre Quattrocchi.
Di forma quadrata, l’ultima costruita a Forio, di fronte alla Basilica
di S. Maria di Loreto, inglobata in un edificio privato. Offre una ampia visione
panoramica, donde il nome.
Torri. Autentici monumenti devono
considerarsi le Torri, muti testimoni di un’epoca per lo più di
lotte feroci e di lagrime, sorte per la necessità della difesa. Da esse
si scrutava il mare e, al profilarsi delle galee piratesche, si dava l’allarme
alle popolazioni, perché si rifugiassero in queste costruzioni. Di
alcune si conserva appena qualche traccia, altre sfidano i tempi, ora adibite
ad altro uso pratico, ora destinate alla pubblica fruizione, a seguito di interventi
restaurativi da parte delle Amministrazioni comunali. Torre di Montevico a
Lacco Ameno, ridotta a cappella del cimitero; Mezza Torre di Zara, trasformata
in castello dalla Duchessa di Rancidello, e poi in albergo ed il Torrione in
Forio; Torre di Sant’Angelo; Torre di Bovino e Guevara in Ischia. <<<
Torricella. Piccola torre rotonda
in Lacco Ameno, i cui ruderi erano una volta visibili nel fondo di proprietà della
ex Parrocchia della SS. Annunziata in via Fundera. Poi ogni traccia è scomparsa
con le moderne costruzioni.
Torrione. La più rinomata
delle Torri di Forio, di forma circolare. Di dimensioni maestose, alto tanto
da dominare tutto l’abitato, profondo sino al livello del mare, aveva
quattro cannoni. Dopo un periodo di abbandono, esso ebbe nuova vita nel 1863:
vita di arte e di poesia. Lo scultore e poeta Giovanni Maltese ebbe infatti
in enfiteusi perpetua dal Comune il monumento e lo trasformò in suo
studio. Oggi esso è sede del Museo civico e di manifestazioni artistiche. <<<
Toscanini, Arturo (1867-1957). Maestro
e rinomato direttore d’orchestra, a Casamicciola curò i suoi acciacchi
(1953) nello stabilimento termale di La Rita.
Totò. Nome d’arte di
Antonio De Curtis (Napoli 1898-Roma 1967). Attore nel teatro di varietà e
di rivista e nel cinema. Negli anni 1950 era solito frequentare Ischia, per
la quale scrisse la canzone “Ischia mia”, successivamente
diventata “Ischia paravise ‘e giuventù”.
Tràccola. Strumento di legno
in uso nelle chiese durante la settimana santa, in sostituzione delle campane
che non vengono suonate dal mercoledì alla domenica, quando possono
finalmente annunciare festose la Resurrezione di Cristo. <<<
Trachite v. tufo.
Tranvia circumisclana. Progetto presentato
dall’ing. Gustavo Lauro nel 1911 per l’impianto di una tranvia
dell’isola d’Ischia, riallacciante i suoi Comuni. Di essa si parlò ufficialmente
la prima volta in una seduta consiliare a Forio (luglio 1911), in occasione
del contratto di appalto per la luce elettrica con la ditta Manzi (contratto
che, se concluso, avrebbe compromesso il progetto Lauro). Nel corso del IV
convegno degli Amici de La Vedetta del Golfo (22 agosto 1912) l’ing.
Lauro svolse una relazione tra l’entusiasmo generale, e alla fine fu
costituito un comitato con l’incarico di trasformarsi in sindacato per
la tranvia dell’isola d’Ischia: sindaco Luigi Morgera, ing. Crescenzo
Conte, dott. Giovanni Morgera, ing. D’Ascia, ing. Lauro Gustavo, dott.
Michele Morgera, prof. Onofrio Buonocore. Intanto subentrava un altro progetto
di ferrovia elettrica (v.) e così si ebbero posizioni diverse per l’uno
e l’altro, ma poi il tempo fece calare l’oblio su entrambi. <<<
Treglia (Triglia) v. Fungo.
Tremaglio. Rete usata per la pesca
del merluzzo, formata da due pareti laterali, con maglie larghe, e da una mediana
a maglie piccole.
Tresta. Collina e via in Casamicciola
che ricordano etimologicamente, secondo alcuni, l’antica colonia greca
eritrese.
Tribuna Sportiva dell’Isola d’Ischia,
La. Periodico fondato nel 1970 e pubblicato sino al 1972, su iniziativa
di Mario Cioffi, già corrispondente sportivo di vari giornali nazionali
(Corriere dello Sport, La Gazzetta dello Sport), e la collaborazione
di Gianni Vuoso, Franco Postiglione, Giuseppe Brandi, Raffaele Castagna; il
corpo redazionale si allargò con la partecipazione di Giuseppe Mazzella
e Ciriaco Rossetti, Giuseppe Amalfitano. Esso svolgeva temi principalmente
di carattere sportivo, ma aveva anche pagine interne di cultura, di politica
e di cronaca. Direttore responsabile: Francesco Degni. <<<
Trippodi. Monte (502 m) tra Barano
e Casamicciola, rivestito di cedui di castagno. In cima v’è una
piattaforma di circa 400x40 m, belvedere incantevole. Si trova anche nelle
forme Trippiti e Tribbidi.
Trofa, Francesco. Valente chirurgo
di Fontana, cui è intestata una strada nel Comune di Serrara Fontana.
Celebre un suo intervento (laparatomia) sulla spiaggia dei Maronti a un mozzo
di barca forestiera.
Trofa, Ottorino. Ingegnere del Genio
Civile. Nato a Serrara, fece costruire la strada Panza-Succhivo-S. Angelo,
avviando lo sviluppo turistico di quest’ultimo centro, dove è a
lui intitolata la piazza. <<<
Trofeo Ugo Rodinò. Gara ciclistica,
istituita nel 1954 ed organizzata da una società sportiva di Forio,
a carattere dilettantistico prima regionale, poi nazionale, entrata a far parte
delle 100 gare della San Pellegrino Terme con la direzione di Gino Bartali.
Essa si svolgeva ogni anno il 15 agosto, quando l’isola non era stata
ancora sommersa dalla marea di macchine, e prevedeva un triplice giro del circuito
isolano nel senso Forio-Lacco e arrivo al corso interno di Forio.
TSN. (Templum Sancti Nicolai?).
Sigla riportata sulla Carta allegata al De’ Remedi naturali di
Giulio Iasolino, indicante l’isolotto all’interno del lago d’Ischia
ed interpretata come Tempio di San Nicola per una cappella dedicata
al santo. Lo scoglio, anche se in condizioni diverse da quelle che dovevano
essere nei tempi antichi, ancora oggi si vede nelle acque del porto. Già nella
prima metà del II sec. d. C. vi era una casetta che attirò l’attenzione
di Cesare Marco, il futuro imperatore Marco Aurelio (121-180), come si legge
in una lettera al suo precettore Frontone (Epist. III, 7). <<<
Tufo. Materiale usato localmente
per le costruzioni, insieme alla trachite e alla pozzolana.
Nella regione occidentale dell’isola, da Casamicciola alta a Fontana,
era diffuso l’uso del tufo verde dell’Epomeo, caratterizzando con
il tipico colore verdognolo le zone abitate. A Sant’Angelo si usava il
tufo giallo di Serrara. Nella parte orientale, da Ischia a Testaccio, si impiegavano
le lave trachitiche dell’Arso e di Campagnano, mentre nella parte bassa
e orientale di Casamicciola era preferita la lava del Tabor. Per giardini,
architravi, stipiti si adoperava la trachite di Zaro e Marecoco estratta nella
cava di Cavallaro, tra Lacco e Forio, e quella di una cava posta ai Pilastri
d’Ischia (Dora Buchner Niola – Ischia, studio geografico, 1965). <<<
Turismo. Attività economica
che dall’inizio degli anni 1950 ha cominciato a divenire prevalente rispetto
a quelle primarie dell’agricoltura e della pesca, richiamando le forze
lavorative, specie giovanili, in rapporto anche alla continua crescita del
numero di alberghi e pensioni, e all’allungamento del periodo turistico.
Turpin Lancelot, Théodore,
conte di Crissé (Parigi 1791-1859). Pittore che del suo soggiorno ischitano,
oltre a lasciarci molti dipinti e vedute, ha anche descritto luoghi e aspetti
caratteristici nei suoi Ricordi dal Golfo di Napoli raccolti negli
anni 1808, 1818, 1824. Il conte dimorò a Casamicciola, alla Sentinella,
ed era solito percorrere l’isola in tutte le direzioni, dipingendo e
disegnando. <<<
Tutela beni archeologici, architettonici
e ambientali. Viene assicurata con leggi che risalgono già agli inizi
del secolo XX (L. 364 del 1909): vincolati risultavano così la Pineta sorta
sulla colata lavica dell’Arso (ma quanto si è costruito al suo
interno dagli anni 1950 in poi!), il Castello, quasi tutte le chiese e
molti antichi palazzi, soprattutto per gli aspetti architettonici.
Altra legge specifica fu la n. 1089 del 1939. Per l’aspetto ambientale
sono sotto tutela il Fondo Ferraro e la Pineta di Fiaiano (Barano);
il Bosco della Maddalena (Casamicciola); il Bosco dei Frassitelli, Bosco
di Zaro e Punta Caruso (Forio); Pinete, Scogli del
Ninfario, Foce del porto, Parco della Pagoda, Torre
Guevara (Ischia); Fungo e Parco di Villa Arbusto (Lacco
Ameno); Istmo naturale e Frassitelli (Serrara). Vincoli archeologici
riguardano le zone di San Montano e Monte Vico a Lacco Ameno
(anche qui con tante eccezioni!), la zona del Castiglione a Casamicciola,
la zona di San Michele a Ischia, dove vi sono resti di presenze neolitiche,
le zone di Toccaneto, Noia, Succhivo a Serrara Fontana,
l’isolotto di Vivara.
Tuttavilla, Orazio. Governatore dell’isola
d’Ischia, il quale per primo pensò di addurre l’acqua dalla
fonte di Buceto al Borgo di Celsa. Si iniziò così nel 1590 la
costruzione di quell’acquedotto noto oggi con il nome di “I Pilastri’.
Ma purtroppo l’opera non fu portata a termine per difficoltà economiche,
successive alla morte del Tuttavilla. Essa sarà poi ripresa 80 anni
dopo e completata con l’intervento del vescovo Girolamo Rocca.
TV
Europa. Emittente televisiva istituita a Lacco Ameno da Agostino Palmisano.,
che ne era il conduttore principale con ampi servizi giornalistici.
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