Baccio, Andrea
Bachmann, Ingeborg
Badura, Karol
Bagni (Piazza)
Bagni (terme)
Bagnitiello
Baiocco, Francesco
Baiola
Bakunin, Michail Alexandrovitch
Baldino, Anna
Balsofiore, Filippo
Balsofiore, Luca
Banco d’Ischia
Banda musicale di Panza
Bande musicali
Bansi, Barbara
Bar Internazionale di Forio
Baracche
Barano (comune)
“Barano si fa musica”
Barbaja, Domenico
Barbarossa, Khair al-Din
Bargheer, Eduard
Barile, Carmine
Barile, Valentino
Barnard, Christian
Basile, Gennaro
Basile, Nino
Basiliani
Bàsolo
Bastia
Battistessa, Pasquale
Beguinot, Corrado
Belli, Andrea
Belliazzi (Terme)
Beloch, Karl Julius
Benedettini
Beneficio di San Nicola
Bergsøe, Vilhelm
Berkeley, George
Bettina di Zurigo
Biancolella
Biblioteche
Bixio, Gerolamo detto Nino
Bobadilla, Nicolò
Bocca della Serra
Boccaccio, Giovanni
Böcklin, Arnold
Bodinier, Guillaume
Bologna, Domenico
Boncazzone (o fetiente)
Bonnefond, Jean Claude
Borbone
Borbonica (via)
Bosco della Maddalena
Boselli, Umberto
Bradisismo
Breislak, Scipione
Breme, Frederika
Brun, Friederike
Buceto (o Abuceto)
Buchner, Emiliana
Buchner, Giorgio
Buchner, Paolo
Buono, Franco
Buono, Mario
Buono, Pino
Buonocore, Aniello
Buonocore, Biagio
Buonocore, Francesco
Buonocore, Onofrio
Buonopane
Bursche, Ernst
Buttavento (o Guttaviello)
|
Baccio,
Andrea. Medico romano, autore di un’opera in sette libri sulle
acque termali di tutto il mondo (De Thermis) pubblicata nel
1571 e successivamente nel 1588, in cui sono presenti riferimenti
all’isola d’Ischia
(insula ignifera) e ai suoi bagni, tra cui quelli di Fornello
e di Fontana, come alla sabbia calda di Lacco Ameno.
Bachmann,
Ingeborg (Klagenfurt 1926-Roma 1973). Una delle più prestigiose voci della
letteratura tedesca. Venne in Italia per la prima volta nel 1952; vi ritornò l’anno
successivo e vi restò per molti anni, tranne alcuni soggiorni in città europee,
vivendo tra Roma, Napoli e l’isola d’Ischia, ma nel 1965 si trasferì definitivamente
a Roma, da cui inizia quel sud di luce, come aveva preconizzato nella lirica Das
erstgeboren Land (La terra primigenia), nella quale trovò l’elemento
che sarà oggetto del suo culto e soggetto di tante composizioni: il
sole, il fuoco, principio vitale e simbolo dell’amore. Riferimenti all’isola
d’Ischia sono presenti in alcune sue poesie. <<<
Badura, Karol (Polonia 1907-Roma 1983).
Pittore polacco, visse per 40 anni in Italia, a Roma. Con la moglie Vittoria,
anche lei pittrice, era solito frequentare l’isola d’Ischia. Un
suo quadro con il Castello aragonese si trova a Cracovia in una casa privata.
Bagni (Piazza).
Agglomerato urbano di Casamicciola, in una piccola conca circondata da colline.
Centro termale per eccellenza in virtù di un ricco bacino di sorgenti. <<<
Bagni (terme).
Termine con il quale gli antichi autori indicavano le sorgenti termali, anche
se non sempre organizzate in veri e propri stabilimenti con strutture murarie,
ma utilizzate nel loro rude e naturale stato: esse prendevano nome o dalle loro
caratteristiche o dai luoghi in cui sgorgavano. Di alcuni oggi si conserva appena
il nome; a volte il mare, le frane, i movimenti tellurici ne hanno fatto perdere
ogni traccia. Bagni di: Agnone, le cui
acque scaturivano sotto il promontorio dell’Imperatore di Forio,
all’incontro
del quale si vedevano due scogli dentro il mare, chiamati dal loro colore Ciesco
bianco e Ciesco negro. - Argentifero e Aurifero:
fonti non molto grandi, ma di copiose e abbondanti acque chiare e dolci (facenti
parte del bacino del Gurgitello), detti “dell’oro” o “dell’argento”,
perché «quando i fonti erano pieni, e ben netti, quelle acque
mostravano nella loro superficie un escremento d’oro o d’argento,
che faceva una tela sottile, quasi un sottil velo col quale si coprivano le
acque in modo che si vedeva tutto il fonte risplendere di purissimo oro o d’argento» (Iasolino,
1588). – Bagnitello: tra Casamicciola e Lacco Ameno
ai piedi della collina del Castiglione. - Bagno-fresco v. Cotto. – Capitello: «Nel
lito del mare, vicino allo scoglio della Triglia scaturiscono le acque
del Capitello» (Iasolino), a Lacco Ameno. – Cappone v. Stomaco. – Citara: «Stanno
lontane le acque di questo bagno dal Casale di Forino o Fiorio quasi sette
stadi, a mano sinistra, verso il famoso promontorio chiamato volgarmente il Capo
dell’Imperatore; e dalla marina un tiro di pietra con la mano» (Iasolino). – Colata o Liscivia,
acqua con temperatura di 65 gradi, così detta per le sue qualità saponose
adatte per lavare la biancheria. Iasolino scrive: «Fontana di acqua caldissima,
la quale usano le donne con la cenere, per lavare e nettare i panni senza aiuto
alcuno di fuoco; e abbiamo ancora veduto cuocere le ova nella medesima acqua,
e castagne, e i poveri vi fanno diventare molle il pane quando, essendo di
molto tempo e diventato troppo duro, non si può mangiare». – Cotto:
sorgente non molto lontana dal Gurgitello, alla quale si attribuiva la virtù di
guarire le bruciature, donde il suo nome. Iasolino riporta anche la denominazione delle
Cajonche. De Rivaz (1837) la chiama Bagno-fresco, a causa della
sua temperatura poco elevata rispetto alle altre acque termali delle vicinanze.
Un rivolo che si partiva dal corso principale era detto dell’occhio per
le virtù curative nelle malattie degli occhi. – Denti
e Gengive: piccolo fonte nelle circostanze del Gurgitello, così chiamato
perché giovava grandemente al dolore dei denti e delle gengive scarnate
e slargate, riducendole alla loro antica e naturale unità. – Doiano v. Olmitello. – Ferro:
fonte nella Valle d’Ombrasco con minera di ferro. De Rivaz (1837) dice
che quest’acqua ferrata ai suoi tempi non era più usata. - Fontana
e Fornello: accanto al luogo di San Pietro a Pantanello, nei pressi
del lago e provenienti dalla radice del monte de’ Fossi; il nome Fornello
fu legato al luogo di scaturigine simile al garbo di un forno. - Francesco
I: acqua ricavata da un pozzo nel luogo detto Cerriglio nel comune
di Forio, mai utilizzata secondo quanto scrive Venanzio Marone per bagno medicinale
sino al 1829, ma poi venne analizzata dal Covelli e si progettò una
costruzione per il suo uso da parte dell’Accademia delle Scienze. - Gradone:
vicino al monte di Sant’Angelo «la cui acqua copiosamente scaturisce
nella suprema parte del lito». - Gurgitello: fra tutti
considerato il più eccellente e il più prezioso bagno, «felicissimamente
da noi provato et esperimentato», dice Iasolino, per alcune prodigiose
guarigioni. Intorno a questo bacino idrotermale sorsero vari stabilimenti.
- Mezzavia: detto anche dei legni, nei pressi del
bagno del Capitello; nasceva «discosto dal mare, e oggi dì si
veggono li vestigi del bagno perso» (Iasolino). - Nitroli (Nitruoli
o Nitrodi): fonte che nasce quasi appresso l’ultima parte del ventre
del grande Epomeo e scaturisce abbondante da’ sassi. L’acqua è usata
anche come bevanda, oggi ancora in attività e frequentata. - Nitroso:
piccolo fonte tra i sassi di Carta Romana. - Olmitello: tra
il promontorio dei Maronti e S. Angelo, detto anche bagno delle principesse - Piaggia
Romana: vicino alla Città d’Ischia, detto volgarmente
il “bagno degli occhi a Cartaromana”. In questo luogo v’era
il giardino del signor Giovanni Guevara, chiamato Ninfeo o Ninfario. Nei sassi,
prima di arrivare al detto giardino, “nell’asprissimo lito”,
si vedevano scaturire le acque del bagno. - Pontano: nella
villa di Gioviano Pontano, nei pressi della Città d’Ischia. - Rita:
a ponente di Casamicciola in fondo ad un burrone facente parte di un antico
cratere, questo bagno ha diverse scaturigini ed è detto anche del
Rete. De Rivaz scrive che nelle immediate vicinanze vi era un lavatoio
pubblico con quattro serbatoi, fortemente danneggiato dal terremoto del 1828.
- San Montano: le acque scaturiscono verso la radice del monte
di Vico. - Santa Restituta: all’estremità di
Lacco Ameno sulle rive del mare, traendo il nome dalla vicinanza della cappella
dedicata alla Santa. «Abbondante e copioso bagno, sopra il luogo dell’arenazione» lo
dice Iasolino, che aggiunge di aver scoperto anche le mura di un antico bagno.
- Sasso: erano due: uno tra i sassi, l’altro presso
il lido del mare. Iasolino ritenne di averli individuati in un «luogo
di gran sassi ripieno, presso il quale si vede la torre nuovamente fatta dal
signor Horazio Tuttavilla, dove ho ritrovato i vestigi degli antichi bagni».
Peraltro, essendo occupati dal mare, erano fruibili solo nei giorni di calma.
- Sinigalla (o Sinagalla): prende nome dalla
valle in cui scorre. Iasolino dice di aver portato a nuova vita questo bagno «ascoso
molti anni, perché era coperto sotto terra, per l’impeto di un
grandissimo torrente». De Rivaz ne riporta anche la denominazione della
sciatica. - Soliceto: vicino al lido del mare sotto il
Casale di Panza. - Spelonca o Scrofa: presso
la marina di Casamicciola in luogo pieno di sassi, in qualche parte con figura
di scrofa, donde il nome; sommerso dal mare - Spenna-pollastro;
sorgente con temperatura da 60 a 65 gradi nel mezzo del ruscello della Pera,
a breve distanza dalle acque di Bagno-fresco. Il nome deriva dalla facilità con
cui era possibile spennare il volatile dopo averlo immerso in detta acqua.
- Stomaco: piccolo fonte nelle circostanze del Gurgitello,
così detto da Iasolino perché «in beverla, usiamo quest’acqua
per fortificare e corroborare lo stomaco». In De Rivaz (1837) il fonte è detto del
cappone a causa del suo sapore che somiglia in qualche misura a quello
del brodo del cappone. - Succellario: «navigando verso
il promontorio di San Pancrazio, prima che vi giungi, ritroverai nel
lito un luogo pieno di scogli e di sassi grandi, dove l’acqua Succellaria
scaturire copiosamente vedrai» (Iasolino); era anche chiamato bagno della
bellezza, per le sue di mantenere giovane la pelle. Fu poi sommerso dal
mare. - Tamburo: nella Valle di Negroponte, più su
della Valle d’Ombrasco in Casamicciola; sorgente così chiamata,
in quanto lo scorrere delle acque è accompagnato da un rumore terribile
che pare un suono di tamburi. De Rivaz dice che lo sgorgare delle acque è accompagnato
da «una esalazione di aria che si manifesta sotto forma di grosse bolle
che producono un rumore particolare, come la fontana del Tamburo sulle rive
dell’Allier presso Vayre in Auvergne». <<<
Bagnitiello. Località tra Ischia
e Casamicciola nei pressi della collina del Castiglione. Era così denominato
anche un antico bagno ivi esistente, citato da Iasolino ed altri autori.
Baiocco,
Francesco (Ischia). Giovanissimo, partecipò alle operazioni belliche in
Spagna, dove fu decorato con la Croce al merito di guerra. Poi fu inviato in
Albania e in Russia, con il CISR aggregato al 14° Reggimento Artiglieria
di Armata. Qui scomparve nel corso di un cruento combattimento. Una coltre di
neve coprì il suo corpo che
rimase sepolto per sempre. <<<
Baiola. Contrada di Forio e strada
che dall’antica Piazza Cerriglio (oggi Piazza Immacolata) conduce alla
via Borbonica.
Bakunin,
Michail Alexandrovitch. Uomo politico russo (1814-1876). Trasferitosi in Italia
vi fondò l’Alleanza
internazionale della democrazia socialista. Nel 1866-67 soggiornò a
Lacco Ameno, ospite della principessa russa Olga Obolenskaia, che aveva fittato
parte di Villa Arbusto. Michail organizzava escursioni, concerti e rappresentazioni
teatrali, svolgendo il ruolo di colui che negli alberghi svizzeri è detto “maître
des plaisirs” e in Francia più prosaicamente “animateur
de collectivité”, come si legge in una sua biografia, in cui tale
periodo è esposto in un capitolo intitolato “Les délices
d’Ischia”, pur aggiungendo che “la dolce vita” d’Ischia
non gli impediva di ricevere misteriosi emissari e di continuare a spedire
una intensa corrispondenza in tutta l’Europa (M. Grawitz, Bakounine,
2000). <<<
Baldino,
Anna (Barano 1913-1987). Laureatasi in Lettere nel 1937 (si dice che sia stata
la prima donna isolana a conseguire tale traguardo), insegnò nel Liceo
d’Ischia, sede staccata del
Liceo Umberto di Napoli. Nel 1951 divenne preside della Scuola Media Statale
d’Ischia “Giovanni Scotti”, adoperandosi costantemente per
lo sviluppo e il progresso delle scuole, in un tempo in cui più intensa
si faceva la domanda di istruzione in ogni parte dell’isola. <<<
Balsofiore, Filippo (Forio 1830-1877).
Sacerdote, scrittore e poeta. Una raccolta di sue liriche fu pubblicata nel
1905.
Balsofiore,
Luca (1906-1941). Nato a Forio, fu capitano del Genio Civile e direttore di macchina
di silurante, prestando servizio su unità della squadra navale. In un
duro combattimento notturno contro gli inglesi, colpito a morte, si disimpegnava
ancora nel suo incarico, incurante del pericolo: scomparve poi in mare con la
nave “Luca Tarigo” nel
Mediterraneo centrale il 16 aprile 1941. Premiato con medaglia d’oro.
A Forio gli è dedicata una piazza, oltre che la sezione ANMI. <<<
Banco d’Ischia. Secca a meno 40 metri,
ultimo lembo della piattaforma terrestre, prima delle grandi profondità.
Banda musicale di
Panza. Nata nel 1902
per iniziativa del parroco Leonardo D’Abundo e di don Vincenzo Avallone
che la chiamarono “Banda dell’Associazione San Gennaro”;
tra i suoi attivi componenti: Luigi e Michele Iacono, i fratelli Impagliazzo
(Nicola, Giovanni e Salvatore), Pasquale Battaglia, Pietro Foglia. Nel 1906,
grazie al maestro Camillo Saccadi di Castellammare, stabilitosi a Panza, furono
avviati alla musica diversi giovani; così il gruppo s’ingrandì e
si iniziò a suonare anche negli altri paesi e fuori dell’isola.
Gli anni della guerra 1915-18 ne frenarono l’attività e successivamente,
pur con molte difficoltà, fu avviata la ripresa grazie soprattutto al
can. Gaetano Caruso e al maestro Casilino di Nola. Dal secondo dopoguerra fu
riorganizzata come “Banda Aurora” da Giovanni Amitrano, diretta
dal prof. D’Amato di Napoli fino al 1950, dal prof. Colella di Forio
fino al 1953, dal prof. Schioppa fino al 1960, da Leonardo Impagliazzo e da
altri fino ai nostri giorni (Note da un articolo di A. Polito sulla Tribuna
Sportiva dell’Isola d’Ischia, n.5/1971). <<<
Bande musicali. Sempre
si sono costituite bande musicali con breve o lunga attività negli anni.
La più antica è forse
quella di Panza, nata nel 1902. Altre ne troviamo citate: b. di Ischia
Ponte del prof. Quadrano, b. di Forio di Giacinto
Lavitrano, b. di Forio di Pietro Calise, b. di Serrara di
Piccardi, b. di Buonopane di Ferrara, b. di Casamicciola di
Moschettino. b. Città d’Ischia organizzata
da Giuseppe Di Meglio, Vincenzo Buono, Vincenzo Scotto Di Minico. Anche a Lacco
Ameno se ne creò una, per iniziativa di Angelo Rizzoli, diretta dal
maestro Napolitano, negli anni 1950. <<<
Bansi, Barbara
(1773-1863). Pittrice svizzera che venne ad Ischia nel 1805, soggiornando a Casamicciola,
sulla collina della Sentinella, per cure termali. In quell’anno visse anche
l’amara
esperienza del terremoto che, se pur non violento, provocò molto panico
nella popolazione e tra i villeggianti. Visitò il Palazzo Reale, la
villa del Duca d’Atri, la spiaggia di San Montano, l’Epomeo. Successivamente,
durante la permanenza a Napoli sino al 1814, ritornò ancora a Ischia. <<<
Bar Internazionale di
Forio - Vivacissimo
ritrovo di pittori, di scrittori e di intellettuali, italiani e stranieri,
negli anni 1945/60 al centro di Forio, noto anche per l’amfitrione Maria
Senese che si conquistò la simpatia di tutti quei grandi artisti. Le
pareti del suo locale erano tappezzate con autografi dei vari personaggi e
con pagine di giornali. Molti ne parlarono nei loro scritti, come lo scrittore
statunitense Truman Capote (1924-1984): «Ci incontriamo al Caffè di
Maria in piazza. Con il sole che scalda e le canne di Maria che frusciano nella
brezza, non c’è posto migliore per aspettare il postino». <<<
Baracche.
Dolorosi ricordi degli ultimi terremoti (1881 e 1883) che colpirono violentemente
l’isola d’Ischia
e soprattutto i centri di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, abitazioni provvisorie
che avrebbero dovuto presto essere sostituite dalla prevista ricostruzione,
ma rimaste poi a caratterizzare per anni e anni rioni e quartieri, pur nel
periodo in cui già si verificava un intenso sviluppo turistico ed edilizio,
spesso facendo un palese contrasto con ville o lussuosi alberghi posti di fronte
o nelle vicinanze. <<<
Barano (comune).
Si trova a circa 200 metri sul mare e per estensione territoriale è il
secondo Comune dell’isola,
dopo Forio, con 11,7 kmq; abitanti 9.242 (maschi 4597, femmine 4645) al 31.12.2003.
Ha come sbocco al mare la Marina dei Maronti. Sorgenti termali: Nitrodi e Olmitello.
Frazioni e contrade: Buonopane, Piedimonte, Testaccio (comune
a sé fino al 1873, poi unito a Barano), Chiummano, Piano, Vatoliere, Matarace o Molara, Schiappone, Fiaiano.
Famosa danza locale: la ‘Ndrezzata, tipica manifestazione del
folclore isolano. Il toponimo “Barano” si riscontra la prima volta
nel 1374, nel marmo del vescovo Bartolomeo Bussolaro, in cui è ricordata
la fondazione di un ospicium. Più anticamente però si trova “Murpano
et Eramo”, in documenti angioni del secolo XIII. Il toponimo “Testaccio”,
invece, compare all’inizio del secolo XVI. Questo territorio fu abitato
certamente in epoca molto antica. Gli sporadici frammenti fittili ritrovati
qua e là risalgono all’VIII secolo a. C. Nel III s. a. C., in
località Toccaneto, si sviluppò un villaggio di notevole
importanza a giudicare dai ritrovamenti fittili che datano soprattutto dal
II s. a. C. al III s. d. C. Un centro di culto molto importante, tra il I s.
a. C. e il III s. d. C. è stata la sorgente di Nitrodi, presso Buonopane,
dove nel 1757 furono trovati ben undici rilievi votivi, che vanno dal I s.
a. C. al III d. C., dedicati ad Apollo e alle ninfe Nitrodi. Durante il Medioevo
era nota presso la spiaggia ai piedi della “Scarrupata di Barano”,
la sorgente termale di Succellaro, oggi inghiottita dal mare a causa
del bradisismo. Sul monte di Testaccio, doveva trovarsi anticamente un piccolo
monastero dedicato a San Costanzo, che ha dato nome alla collina. I ruderi
dell’antica costruzione sono ancora individuabili in un vigneto. <<<
“Barano si fa musica”. Manifestazione
avviata a Barano nel 1986 a cura dell’Assessorato alla Cultura, con un
carnet di appuntamenti musicali sempre più prestigioso negli anni.
Barbaja,
Domenico (Milano 1778-1842). Impresario musicale operante a Milano e a Napoli,
aveva fatto costruire a Casamicciola una casa-albergo, dove ospitava artisti
e personaggi illustri, situata sulla collina del Belvedere e chiamata Hotel
Rostinale e Albergo della
Gran Brettagna, come riporta lo storico d’Ascia (1867), citato anche
solitamente come Palazzo Barbaja. <<<
Barbarossa,
Khair al-Din (1465-1546). Corsaro che attaccò ferocemente e saccheggiò l’isola
d’Ischia
nel 1544 (o 1545), sbarcando contemporaneamente in vari punti della costa (Citara,
Maronti e S. Angelo) e facendo irruzione nei casali di Forio, Panza, Serrara,
Fontana, Barano, Testaccio; trasse con sé circa 4000 abitanti come schiavi
e lasciò l’isola devastata e sconvolta in molta parte del suo
territorio. <<<
Bargheer, Eduard (1901-1979). Pittore tedesco.
Nel 1925 vinse una borsa di studio per un viaggio in Italia e ne restò affascinato.
Nel 1935 giunse per la prima volta a Ischia e si stabilì a Sant’Angelo,
dove entrò in amicizia con il connazionale Werner Gilles. Nel 1939 si
trasferì a Forio dove prese a dipingere soprattutto pescatori e contadini,
e se ne distaccò soltanto in occasione di sue mostre in Italia e all’estero. «Ama
l’isola e l’esplora con l’occhio penetrante dell’artista,
paradigmaticamente proponendola per esprimere un inquietante rapporto con la
natura e gli uomini. Sfrutta tutte le risorse del mezzo espressivo e consegue
risultati di eccezionale valore; sensibile alle suggestioni dei grandi movimenti
pittorici del ‘900 esplora con tutta la sua forza creativa le possibilità che
gli si offrono e ricerca le soluzioni più adatte a rendere in termini
adeguati la complessità del suo mondo interiore». Frequentava
il Bar Internazionale di Maria, punto d’incontro dei più prestigiosi
operatori d’arte e di cultura presenti sull’isola, sia italiani
che stranieri. «Eduardo – ha scritto P. P. Zivelli – ha
vissuto tra noi, tra i contadini, i pescatori, gli artigiani, assimilando la
nostra cultura, interpretandola e valorizzandola con la sua arte». Nel
1948 il comune di Forio gli conferì la cittadinanza onoraria. Sulla
facciata della chiesa di S. Maria di Loreto si ammira un suo mosaico donato
al paese. Forio e l’isola lo ricordano spesso con mostre delle sue opere.
Barile,
Carmine (Ischia 1899?–1989).
Uno dei primi giornalisti isolani iscritto all’Ordine, dal 1927 corrispondente
del Roma, de Il Mezzogiorno d’Italia ed autore di alcune
pubblicazioni. Fu ispettore delle Associazioni Generali Venezia, presidente
dell’Annona, Collocamento e Maternità, consigliere del comune
d’Ischia. <<<
Barile,
Valentino (Ischia 1866-1928). Padre francescano, diede nuova vita al Convento
dei Frati Minori (v.) di S. Antonio in Ischia, dopo anni di abbandono. Egli chiese
ed ottenne dal Comune i locali che, ristrutturati, riaccolsero i figli di S.
Francesco il 20 marzo 1920. Si legge in un opuscolo: «Il 24 agosto 1917
in prima approvazione e il 1° settembre
in seconda il consiglio comunale, presieduto dal sindaco Alfonso Perrazzo,
all’unanimità accolse la domanda del P. Valentino. Il fitto aveva
la durata di ventinove anni con la scadenza al settembre 1946. E i figli di
S. Francesco rientrarono in possesso dell’antica casa il 20 marzo 1920.
Accompagnarono il primo drappello il P. Giovangiuseppe Scialdone e il P. Valentino.
Il popolo con a capo il Vescovo mons. Pasquale Ragosta andò incontro
allo sbarco». <<<
Barnard,
Christian (1922-2001). Chirurgo sudafricano che fu il primo, nel 1967, ad eseguire
un trapianto cardiaco sull’uomo.
A Lacco Ameno conobbe quella che sarebbe diventata sua moglie, Barbara, ed
era solito ritornarvi a trascorrere periodi di riposo e di ferie. <<<
Basile,
Gennaro (Napoli 1929-Ischia 1996). Trasferitosi ad Ischia, avviò un rapporto
intenso e fecondo con il mare: operatore nel settore balneare, esperto modellatore
di barche che spiccano per l’attenzione dei particolari e la cura costruttiva.
Nei suoi modelli viene rappresentata la storia della marineria ischitana. Tra
i fondatori del Museo
del Mare d’Ischia, in cui si trova esposta gran parte dei suoi lavori,
mentre la restante collezione appartiene al Museo del Mare di Trieste. <<<
Basile,
Nino. Scultore ischitano, scomparso nel 2005, che «... lavora la pietra,
nella pietra un cammino, un mosaico le cui tessere sono voci di un’intimità colloquiale;
preghiere che parlano il verbo laico dei valori più autentici. Sculture
segnate ancora da un’epigrafia intimista che si dipana sui ritmi di un
linguaggio semplice, immediato ed essenziale e, proprio per questo, diretto.
Le sculture di bambini sono spesso situazioni paradigmatiche a denunciare le
brutture di un mondo che non è decisamente dalla loro parte. Basile è un
osservatore attento che si è attrezzato a capire il mondo circostante,
sforzandosi di coglierne quegli aspetti di più forte impatto emotivo
e che trovano risonanza ed eco nel suo più immediato background esistenziale» (Pietro
Paolo Zivelli). <<<
Basiliani.
Monaci che avevano una badia sulla collinetta di San Pietro nella Villa dei Bagni,
dedicata allo stesso apostolo. Secondo Onofrio Buonocore essa fu abbandonata
dopo l’eruzione
dell’Arso, nei primi anni del Trecento. Nel Ragguaglio (v.)
si legge invece che la totale soppressione del piccolo convento di S. Pietro
a Pantanello si ebbe sotto Fabio Polverino, vescovo d’Ischia (1565-1590)
e «delle rendite dello stesso se ne formò un beneficio, e se ne
costruì nell’antica città del Castello un bello e dispendioso
tempiuccio (la bella chiesetta ottagonale di San Pietro). Il vescovo seppe
profittarsi di quelli territori, tra gli altri, nominati le Campitelle nella
detta villa che in appresso li di lui eredi alienarono a buon prezzo a beneficio
di D. Francesco Buonocore protomedico». <<<
Bàsolo.
Blocco di pietra di un certo spessore e di una certa grandezza, in genere tratto
dalle cave di Cavallaro, con cui si faceva la pavimentazione delle strade isolane,
prima che si diffondesse l’uso dell’asfalto; a volte si usavano anche
in forma più piccola,
sul tipo dei sampietrini. Se il tempo, gli agenti atmosferici, l’usura
rendevano i bàsoli lisci e scivolosi, bisognava procedere al rinnovo
della zigrinatura, lavoro fatto da autentici maestri dello scalpello. Per molto
tempo si è attuata una continua trasformazione a favore dell’asfalto,
ma poi ci si è resi conto di aver distrutto una specifica tradizione
locale. <<<
Bastia.
Bosco situato al di sotto della chiesa di S. Nicola dell’Epomeo, dalla
parte di NO. Vi si notano avanzi di un bastione così denominato, costruito
nel 1300 circa per servire come ricovero quando avvenivano gli assalti dei Mori,
ed esistito sino al 1470. In questo luogo si radunò la spedizione mossa
da Napoli e comandata dall’ammiraglio Giovanni Poo per sorprendere i soldati
di Giovanni Toriglia (1464). Pontano (De bello neapolitano, VI): «Peregrina
barbaraque appellatione nomen est Bastida», luogo chiamato la Bastia in
vocabolo barbaro. <<<
Battistessa,
Pasquale. Gentiluomo napoletano, vittima dei moti rivoluzionari del 1799, quando
anche nell’isola d’Ischia
si diffusero le nuove idee e fu innalzato in alcune piazze l’Albero
della Libertà; fu impiccato a Ischia, nella contrada della Mandra.
Il cadavere fu poi portato nella chiesa di San Pietro (il Dumas nel racconto
dell’evento dice “chiesa dello Spirito Santo”). Pare che
egli, già creduto morto, si sia poi ripreso e si sia trascinato presso
i gradini dell’altare nella speranza di essere graziato. Ma il giudice
Speziale ordinò che fosse finito a coltellate sui gradini di accesso
alla chiesa. Un secolo dopo l’on. Matteo Renato Imbriani chiese che gli
fosse intestata una strada (come infatti avvenne) e dettò la seguente
epigrafe: «Sui gradini dell’altare maggiore / di questo tempio
/ Pasquale Battistessa / cittadino probo esemplare / strappato al nodo del
carnefice / veniva / per ordine di giudice infame / scannato nel 1799 / Ischia
/ restituita al gran consesso nazionale / dalla sovranità popolare /
pone questo ricordo / a pietà e decoro della vittima incolpevole / ad
affermazione morale / che Giustizia e Nemesi / infallantemente / si susseguono
nella storia / questa ultrice delle violazioni dell’altra / nella prospiciente
Gaeta / 62 anni dopo / l’ultimo dei Borboni di Napoli / espiava / le
brutture della sua dinastia». <<<
Beguinot,
Corrado. Ingegnere napoletano che nel 1957 fu incaricato dall’EVI, su delega
del Ministero LL. PP., della redazione del Piano Regolatore Intercomunale dei
sei comuni dell’Isola.
Non utilizzato e decaduto nella sua prima versione, il Piano fu completato
nella sua stesura tecnica nel 1969 e rielaborato nel 1971 nella sua versione
definitiva (DM 1.3.1971). Vi erano previste, tra l’altro, le seguenti
opere: due nuove strutture portuali, sei approdi costieri, tre funivie per
raggiungere la vetta dell’Epomeo, nuove strade con un percorso anulare,
alternativo alla statale 270. <<<
Belli, Andrea
(Forio 1909-Napoli 1963). Ufficiale diplomato all’Accademia Militare di
Modena, percorse una brillante carriera nell’Arma dei Carabinieri. Fu,
in Campania, Comandante della Tenenza di Gaeta e della Compagnia di Castellammare
di Stabia negli anni difficili dell’immediato dopoguerra, Aiutante Maggiore
in prima della Legione di Napoli. Alla carriera militare unì l’attività letteraria
ed artistica, fatta di romanzi, novelle e poesie.
A cavallo degli anni ‘50-’60 organizzò a Forio nei locali
del Municipio la prima mostra internazionale di pittura e scultura. <<<
Belliazzi (Terme). Antico stabilimento
termale in Casamicciola sulla storica fonte del Gurgitello, ricostruito dopo
il terremoto del 1883. Una lapide sormontata dallo stemma del principe d’Avalos
(1698) ne indica le virtù terapeutiche; un’altra ricorda la guarigione
ottenuta nel 1717 nelle sue acque dal card. Michelangelo Conti, poi pontefice
Innocenzo XIII.
Beloch,
Karl Julius (1854-1929). Storico tedesco, cittadino italiano dal 1923. Scrisse
il libro Campanien Geschichte
und Topographie des antiken Neapel und seiner Umgebung (1890), in cui
affermò: «Qui, presso il villaggio di Lacco, il Monte di Vico
si protende nel mare come una penisola.Tutta la superficie della collina è cosparsa
di frammenti di tegole e di cocci di vasi, e dovunque si gratta il terreno
col bastone da passeggio ne vengono alla luce interi strati», arrivando
alla conclusione che ci fosse sufficiente documentazione per ritenere Pithekoussai
ubicata sul Monte di Vico, come aveva già prospettato Francesco De Siano
(1801). <<<
Benedettini.
Monaci che furono presenti nell’isola con tre monasteri: a Lacco Ameno
nella plaga detta Cementara,
come si legge in un documento del 1036 riportato dal Capasso, a Testaccio e
a S. Angelo. «... monasterium S. Mariae in monte qui dicebatur cementara;
monasterium S. Constantii vel S. Constantini iuris monasterii S. Salvatoris;
et monasterium S. Angeli alloquio». <<<
Beneficio di
San Nicola. Patrimonio di
beni costituito per assicurare vita e benessere agli eremiti dell’Epomeo,
oltre che per incrementare il culto al Santo di Bari. L’atto di fondazione è del
2 ottobre 1763 con istrumento del Notar Pietro Matarese. Nelle elencazioni
dei beni si possono leggere i nomi di alcune località: terreni nel casale
di Serrara detti Lo Piano e Terone (vigneti); Cognolillo (castagneto); La
Cavura, Le Pezze Migliori, Pietra dell’acqua (salceti); Lo
Trono (vigneto). <<<
Bergsøe,
Vilhelm. Scrittore danese, soggiornò a Casamicciola nell’albergo
Piccola Sentinella dal 3 maggio al 24 agosto 1867. Qui lo raggiunse Henrik Ibsen
(v.) ed insieme presero a percorrere l’isola in lunghe passeggiate. Un “ciucciaro” di
nome Francesco Mattera divenne la sua guida inseparabile, gli fece conoscere
varie località e gli raccontò tante leggende popolari. Queste
storie diedero al Bergsøe lo spunto per due novelle, pubblicate nel
1874 nelle raccolte Novelle Italiane e Storie di Spiriti. Nella Pietra
Cantante si riferisce allo spuntone di lava che si trova sotto le falde
del monte Rotaro. <<<
Berkeley,
George. Filosofo irlandese (1685-1753), dimorò a Testaccio nel 1717 e
di questo soggiorno si conserva traccia nel voluminoso epistolario dei suoi viaggi
sul continente. In esso Berkeley parla degli usi e costumi del casale e dell’isola
tutta, fornendoci molte notizie sulla vita e sulle situazioni dell’epoca.
A lui si deve l’impressione
che Ischia deve considerarsi l’epitome del mondo. Uno studio su questo
personaggio è stato fatto dal prof. Giorgio Vuoso di Barano. <<<
Bettina di
Zurigo. Fotografa di origine bulgara, nata a Monaco di Baviera (1911), ma vissuta
per lo più a Zurigo,
giunse per la prima volta a Forio d’Ischia nel 1935 e dell’isola
prese a fotografare ogni angolo, ogni aspetto caratteristico («Ho nel
mio archivio oltre mille fotografie dell’isola, gran parte delle quali
fatte negli anni ’30 e ‘40», dirà in una intervista).
Nel 1966 presentò per l’editore Claven di Zurigo una prima antologia
fotografica dal titolo Isola verde, oggi introvabile; un’altra
venne pubblicata nel 1991 dal titolo Ischia, Bilder aus vergangener Zeit. <<<
Biancolella.
Vitigno pregiato, coltivato in
tutti i Comuni dell’isola. La sua diffusione è limitata solo dal
fatto di non essere produttivo come il Forastera. Per il Foex sarebbe
originario della Corsica. Sinonimi: Ianculillo, Ianculella (S. D’Ambra). <<<
Biblioteche.
Il concetto e il discorso in merito a questo centro di cultura non sono stati
sempre tenuti in grande considerazione, per cui, al di là di qualche caso,
veramente raro, di interesse specifico e di continuità operativa, si sono
avute esperienze che hanno avuto vita breve e atteggiamenti di scarsa attenzione,
che si verificano anche nella cura degli archivi comunali. La più nota,
antica ed oggi in via di rivalutazione, è la b. Antoniana:
istituzione, voluta e fortemente sostenuta da Mons. Onofrio Buonocore, poi costituitasi
in ente morale, e oggi diventata biblioteca comunale, come prevedeva lo statuto;
e gli opportuni lavori di restauro hanno avviato ultimamente il sicuro rilancio
di questo importante Centro di Cultura. Essa si trova in località Mandra
ad Ischia Ponte, presso la Chiesa di S. Antonio dei Frati Minori, donde la
denominazione “Antoniana”, che è stata giustamente conservata
nella nuova configurazione. B. Mennella: si suole così indicare
la copiosa raccolta di libri, per lo più concernenti l’isola d’Ischia,
che il dott. Giuseppe Mennella di Casamicciola riuscì a mettere assieme
con il suo grande amore per l’isola e con un continuo e paziente lavoro
di ricerca. Nel 1949, alla morte del Mennella, il Comune non volle o non poté per
ragioni economiche esercitare il diritto di prelazione per farne un prezioso
patrimonio pubblico, lasciandone l’acquisto a privati. Alla luce della
sorte nefasta toccata spesso agli archivi comunali, si potrebbe anche dire
che decisamente bene andarono le cose per la biblioteca, anche se ne risulta
impossibile la comune consultazione. B. della Chiesa Madre di S. Vito in
Forio: comprende opere per lo più ecclesiastiche. B. comunale
di Lacco Ameno: organizzata nel 1977 e sistemata in alcune stanze
del Municipio, era arrivata in pochi anni a dotarsi di un’ampia collezione
di opere e di riviste periodiche a diffusione nazionale e locale. Costituiva
per gli studenti un centro di ricerche e per tutti un punto di riferimento
di letture e prestiti. La gestione era curata da un comitato presieduto da
un delegato del sindaco, l’assesssore Giuseppe Silvestri. Dopo alcuni
anni, le stanze furono occupate per altri uffici e la biblioteca fu smantellata
e nel tempo tutti i volumi sono andati perduti. B. comunale di Forio:
aperta nel 1982, con sede in un locale all’inizio della via mons. Schioppa,
fu chiusa mentre era in progressivo sviluppo dopo alcuni anni di funzionamento. B.
dell’Istituto Tecnico Commerciale di Casamicciola Terme: fra
quelle scolastiche la più organizzata e ricca di volumi. <<<
Bixio, Gerolamo
detto Nino (1821-1873). Patriota, fece parte della Legione di Garibaldi, partecipando
alla spedizione dei Mille. A Barano è a lui intitolata una strada.
Bobadilla,
Nicolò. Gesuita mandato
nel 1538 da Roma a Ischia per conciliare donna Giovanna d’Aragona, duchessa
di Tagliacozzo, con suo marito, Ascanio Colonna. Il suo zelo però non
riuscì a raggiungere il risultato sperato: né ragionamenti, né suppliche
valsero a piegare la volontà di Giovanna, adirata soprattutto per le
pratiche di magia del marito. <<<
Bocca della Serra.
Località dell’Epomeo
contro cui il 9 marzo 1947 urtò un aereo inglese a causa della nebbia:
venti i morti tra funzionari civili e militari, donne e bambini. L’anno
successivo il parroco di Serrara, don Livio Baldino, celebrò un solenne
rito funebre di suffragio nella zona della disgrazia e vi fu piantata a ricordo
una grande croce metallica; questa celebrazione fu portata a conoscenza dei
cattolici inglesi, e al parroco pervenne il vivo ringraziamento da parte del
cardinale Griffin di Londra. <<<
Boccaccio,
Giovanni (Firenze?1313-Certaldo 1375). Scrittore, autore del Decameron al
quale è intitolata
una piazza nel comune d’Ischia, in vicinanza degli Scogli di S. Anna,
dove il Boccaccio ambientò una delle sue cento novelle che racconta
le vicende d’amore di Restituta di Bulgaro e di Giovanni da Procida.
Ben illustrando i luoghi, si deve pensare che egli fosse solito frequentare
l’isola, nei periodi in cui dimorava a Napoli. <<<
Böcklin,
Arnold (Basilea 1827 - Fiesole 1901). Pittore svizzero tardoromantico, che nel
1862 venne a Napoli, visitò Pompei
ed Ischia, ricevendone impressioni così forti che influenzarono successivamente
i suoi quadri. Le bellezze del Golfo di Napoli gli diedero modo di creare capolavori
come I Campi Elisi, Il Bosco sacro, L’Isola dei
morti (Toteninsel), quest’ultimo ispirato forse dalla vista del
Castello d’Ischia. «Nessuno degli storici dell’arte si è preoccupato
di sapere perché Böcklin avesse avuto questa idea strana di rappresentare
sul quadro una barca che porta una bara sulla scogliera ripida. Non tutti sapevano,
come ancora oggi, che esisteva un cimitero che s’inerpicava in alto dalla
riva rocciosa in terrazze proprio di fronte al Castello, che fu costruito nel
1836 in occasione di un’epidemia di colera e dove si trasportavano i
morti per via mare. Non sussiste alcun dubbio che Böcklin ha conosciuto
questo cimitero, di cui oggi non esiste nemmeno una croce, durante le sue passeggiate
e che la sua fantasia lo ha piantato fra le ripide rocce del Castello» (in Ospite
a Ischia di P. Buchner). <<<
Bodinier,
Guillaume (Angers 1795-1872). Pittore romantico, nel 1822 si trasferì in
Italia, dove visse sino al 1847 e visitò spesso Napoli e le isole del
Golfo. I suoi dipinti, ispirati ai paesaggi napoletani, ebbero grande successo.
Tra le sue opere: Il Lago
d’Ischia, firmato “Ischia 11 agosto 1824”; Conversazione
su un terrazzo d’Ischia (1830). <<<
Bologna,
Domenico. Pittore di origine foriana, nato a Filadelfia, esordì a Napoli
all’età di 17 anni con
una personale per gli italiani nel mondo. «L’acquerello di Domenico
Bologna – si legge in una recensione – è una carezza di
colori e di forme. Leggeri e morbidi, della natura religiosamente ritrovata
nel fascino antico e nell’incanto di sempre. Paesaggi, figure, cieli,
acque, veri e vivi si ricompongono con delicatezza nelle luci e nelle ombre
dei lavori, quasi a rivelare che qualcosa resiste all’aggressivo fatalismo
dell’uomo consumistico e che è commovente rivedere nell’immediatezza
della sincerità». <<<
Boncazzone (o fetiente).
Nome volgare dell’ailanto (Ailantus Glandulosa Desf.),
pianta originaria della Cina e delle Isole Molucche, introdotta in Europa per
la prima volta nel 1751 a Londra (Giardino botanico) e nel 1760 a Padova. Diffusasi
un po’ dovunque in Italia ed anche ad Ischia. Presenta foglie lunghe
e pennate, belle ma di sgradevole odore, e può raggiungere 10/20 metri. <<<
Bonnefond,
Jean Claude (Lyon 1796-1860). Nel 1828, dimorando a Roma, ebbe modo di visitare
varie volte il Golfo di Napoli. Un dipinto concernente Ischia porta il titolo
di Maga che legge le carte
a una giovane dell’isola d’Ischia, datato 1830. <<<
Borbone.
Famiglia francese, il cui nome deriva dal castello e dalla signoria di Bourbon-l’Archimbault
e dal borbonese. Regnarono in Francia, in Spagna, a Napoli e nel Ducato di Parma.
Il ramo di Napoli discende da quello di Spagna e ha inizio nel 1734 con Carlo
VII, chiamato poi sul trono di Spagna nel 1759 (come Carlo III). Si susseguirono
sul trono di Napoli: Ferdinando – IV come re di Napoli, III come re di
Sicilia, I come re delle Due Sicilie – (1759-1825); Francesco I (1825-1830);
Ferdinando II (1830-1859); Francesco II (1859-1860). L’isola d’Ischia
ebbe molta parte nella storia e nella vita dei vari regnanti, come luogo di svago
e di piacevole soggiorno (si parlava di “delizie ischitane”), ma
anche con eventi tristi e repressivi durante la rivoluzione napoletana del
1799. Nell’isola d’Ischia i Borbone realizzarono varie opere, fra
cui la trasformazione in porto del lago di fronte al Casino Reale e la costruzione
di strade. <<<
Borbonica (via).
Strada interna, a mezza costa, che collega i comuni di Casamicciola Terme, Lacco
Ameno e Forio, attraversando per lo più zone agricole e vigneti; lungo
il suo percorso, di tanto in tanto, si possono ammirare meravigliosi scorci panoramici,
sia sul mare e le coste del continente, sia sui versanti ricchi di vegetazione
dell’Epomeo. Essa
fu costruita dai Borboni, donde il nome. <<<
Bosco della Maddalena.
Situato nel Comune di Casamicciola, il complesso boschivo sorge su terreni vulcanici.
Il clima mite e dolce vi favorisce un tipo di vegetazione sempre verde e vi si
distinguono due distinti biotipi forestali: il bosco di leccio e la pineta di
pino domestico. Il sottobosco del lecceto ha conservato intatte le tipiche essenze
della macchia mediterranea: corbezzolo, lentisco, mirto, edera, ginestra, caprifoglio,
smilace. La fauna più interessante è rappresentata dall’avifauna
di passo e da quella stanziale, presente su tutto il territorio isolano. <<<
Boselli,
Umberto. Cantante chitarrista, scomparso nel 1973 a soli 32 anni, considerato “voce
di Ischia nel mondo”, pur non essendo qui nato, avendo spesso cantato l’isola
nelle sue canzoni ed affermando in una di queste che L’ammore è nato
a Ischia. Nelle sue incisioni discografiche: Ischia sì tu!, Notte
ischitana. <<<
Bradisismo.
Lento movimento discendente (detto positivo) o ascendente (detto negativo) del
suolo in aree vulcaniche. L’isola si abbassa in media ogni anno di circa
3mm, un valore che produce effetti visibili nel corso di secoli e millenni. Testimonianza
se ne ha leggendo autori del ‘500 che parlano di sorgenti termali che scaturivano
sulle spiagge, mentre oggi sono immerse nel mare e scomparse. <<<
Breislak,
Scipione (1748-1826). Geologo russo che, abbandonata la sua patria per motivi
politici, visse tra la Francia e l’Italia. Fu professore di Mineralogia
del Corpo Reale e di Artiglieria a Napoli. Venne a Ischia e prese dimora presso
la Villa del Duca d’Atri
a Lacco Ameno; andava in giro raccogliendo pietre per i suoi studi, tanto che
era spesso chiamato rumpapètre. Autore di un’opera in
due volumi sulla topografia fisica della Campania (1798). Estese inoltre i
suoi studi anche alle acque termali. <<<
Breme, Frederika.
Scrittrice svedese che pubblicò molti romanzi, novelle e racconti legati
in gran parte ai suoi viaggi. In uno, Due anni in Svizzera e in Italia,
parla del suo soggiorno a Ischia nel 1858. <<<
Brun, Friederike
(1765-1835). Visse per lo più in Danimarca, dove il padre sacerdote officiava
nella chiesa di S. Pietro a Copenaghen. A 14 anni sposò il banchiere Brun.
Negli anni 1791-1810 viaggiò molto, soprattutto in Italia, e ne riportò tutti
i momenti e ricordi nei suoi libri. Fu ad Ischia nel 1796, alloggiando in una
casa alla Sentinella di Casamicciola e facendo frequenti escursioni. Era attratta
dal paesaggio, dall’abbondante vegetazione che si poteva ammirare, dalla
quantità e qualità della frutta. <<<
Buceto (o
Abuceto). Importante bacino di sorgenti di acqua potabile nel Comune di Barano,
che nel passato alimentava l’Acquedotto Militare e quello Municipale di
Ischia, fornendo l’acqua
a circa diecimila abitanti. Questa importante risorsa idrica è citata
da tutti gli autori che hanno trattato delle fonti termali e minerali dell’isola.
Il nome è riportato etimologicamente sia a “docceto” per
l’acqua che vi “doccia”, sia a “pascolo di bovi”. <<<
Buchner,
Emiliana. Veneta di nascita, ischitana di elezione, fu pittrice e tra i suoi
quadri compare spesso il porto d’Ischia. <<<
Buchner,
Giorgio (Monaco di Baviera 1914-Ischia 2005). Trasferitosi con la famiglia ad
Ischia, si laurea in lettere classiche con una tesi sulla preistoria e l’archeologia
di Ischia. Si dedica quindi alle ricerche archeologiche soprattutto nella valle
di San Montano, a Lacco Ameno, e a Monte Vico, riportando alla luce numerose
testimonianze che lo qualificano come il vero e proprio “scopritore” di
Pitecusa. Scoperta che ha portato un’autentica rivoluzione nelle conoscenze
riguardanti la Magna Grecia e di conseguenza anche la Grecia arcaica da una parte
e l’Italia
antica dall’altra. Il suo nome è soprattutto legato alla
Coppa di Nestore (v.) da lui portata alla luce e ricomposta pezzo su pezzo.Tutti
i reperti si trovano esposti nel Museo Archeologico Pithecusae di
Lacco Ameno, per la cui realizzazione si è sempre impegnato. Autore
di numerose e specifiche pubblicazioni, tra cui, in collaborazione con David
Ridgway, Pithekoussai I dell’Accademia dei Lincei. Il Comune
di Lacco Ameno gli ha conferito la cittadinanza onoraria. <<<
Buchner,
Paolo (Norimberga 1886-Ischia 1978). Laureato in Zoologia, venne a Napoli per
studi presso la Stazione Zoologica. Conosciuta Ischia, se ne innamorò a
tal punto che vi si stabilì definitivamente.
Professore in varie università, tra cui Breslavia e Lipsia, attraverso
le sue ricerche e i suoi studi produsse interessanti scoperte nel campo della
zoologia. Fu una delle massime autorità nel campo della Endosimbiosi.
Di Ischia prese a studiare i vari aspetti della sua origine e della sua storia.
Significativi i lavori sulla cronologia delle eruzioni vulcaniche e sul termalismo.
Raccolse le memorie, le lettere e i diari dei viaggiatori del passato giunti
sull’isola e ne pubblicò un compendio nel libro Gast auf Ischia (edizioni
1968 e 1971) e di recente (2002) apparso anche in versione italiana (curata
da Nicola Luongo - Ed. Imagaenaria) col titolo Ospite a Ischia. <<<
Buono, Franco
(Barano 1925-Ischia 1943). Giovane studente (frequentava la Scuola Militare della
Nunziatella di Napoli), ucciso il 17 ottobre 1943 sulla Pagoda d’Ischia
dai proiettili scagliati da una postazione di artiglieria tedesca (Capo Miseno)
contro la marineria inglese operante nel golfo. Il Buono vi si trovava in compagnia
di Gino Lucetti (egualmente perito), l’attentatore di Mussolini, già detenuto
nel carcere di S. Stefano e liberato dagli inglesi insieme con i prigionieri
politici. Sul posto è al Buono dedicato un tratto di strada. <<<
Buono, Mario
(Vitulano-BN 1904-Ischia 1987). Venne a Ischia per vacanze e poi vi si stabilì definitivamente;
laureato in giurisprudenza, aprì il suo studio a Barano, dove abitava
nella località di
Chiummano. Ha sempre partecipato alla vita culturale isolana, fondando con
Mons. Onofrio Buonocore ed altri studiosi il Centro Studi e dando
notevole impulso alla Biblioteca Antoniana, sede d’incontro
per dotte conversazioni e conferenze che ebbero spesso lui come relatore e
protagonista, soprattutto negli annuali convegni (13 giugno) degli intellettuali
isolani. Nel 1964 partecipò anche alla vita politica di Barano. <<<
Buono, Pino.
Nativo di Ischia, ha sempre unito alla sua normale attività professionale
la passione per il giornalismo: corrispondente del Roma, fondò inoltre
(1960) e diresse il Corriere
dell’isola d’Ischia. Nel 1977 diede vita alla prima emittenza
televisiva isolana. <<<
Buonocore,
Aniello. Canonico nativo di Lacco Ameno, era un abile verseggiatore.
Buonocore, Biagio
(Ischia 1886-1958). Fu ispettore di scuole italiane all’estero (Costantinopoli,
Salonicco, Nizza, Sofia, Casablanca), prima di ritornare a Ischia per dirigere
le scuole primarie, nel cui incarico molto si adoperò per lo sviluppo
della scuola isclana, ottenendo notevoli risultati positivi. Concluse la carriera
come Ispettore scolastico a Napoli. Un suo scritto è intitolato Alpinismo
isclano: il
Monte Epomeo, pubblicato nel 1906. <<<
Buonocore,
Francesco (Ischia 1689-Napoli 1768). Studiò medicina all’Università di
Napoli, dove seguì gli
insegnamenti del compaesano Giovanni Battista Guarnieri (v.) e di Nicolò Cirillo
che poi lo raccomandò alla Corte di Filippo V a Madrid. Divenne così medico
di Camera del re Carlo III e Regio Generale Protomedico del Regno di Napoli
(1734). Doffuse erano la reputazione e la stima che godeva in tutti gli ambienti
e se ne hanno attestati in varie pubblicazioni d’epoca. Pur disponendo
a Napoli di un appartamento nel Palazzo reale e di un’altra dimora
in Piazza S. Maria la Nuova, si fece costruire una residenza estiva ad Ischia
nelle vicinanze del lago nella quale soggiornarono molti illustri personaggi
e si praticavano anche le cure termali; era solito arricchirla in ogni angolo
di iscrizioni latine. Morì l’11 gennaio 1768 a Napoli e fu seppellito
nella chiesa di S. Luigi che nel 1816 venne sostituita dalla nuova chiesa di
S. Francesco di Paola, di fronte al Palazzo Reale. Buonocore non ha lasciato
alcuna pubblicazione sua né di medicina, né di scienze; non occupò mai
una cattedra universitaria. Neppure le acque termali e le stufe dell’isola
fecero parte dei suoi studi. Nutriva peraltro inclinazione per l’ambiente
dei letterati, degli storici e dei filosofi; il suo cuore batteva per le belle
arti. Costruzioni in grande stile, arredamenti di lusso erano la sua gioia,
come si rileva anche dal suo palazzo presso il lago d’Ischia. La sua
figura è stata ampiamente illustrata da Paolo Buchner. <<<
Buonocore,
Onofrio (Ischia 1870 -1960). Venne alla luce nella Villa dei Bagni, quindicenne
entrò in Seminario,
dove curò la sua preparazione con lo studio costante e appassionato.
Fu ordinato sacerdote nel 1897 e prese ad insegnare latino e greco, non abbandonando
mai la sua aspirazione di conseguire la laurea nelle sue discipline preferite,
in un’epoca in cui le autorità ecclesiastiche non erano tanto
propense a consentire ai sacerdoti la frequenza delle università. Si
adoperò costantemente per l’incremento delle scuole pubbliche
sull’isola, oltre che per la cultura in genere. Nel 1915 fu sua l’iniziativa
di aprire una scuola media e nacque così la “Vittoria Colonna” (ospitata
nel convento di S. Antonio), cui affluirono alunni da tutta l’isola.
Nel 1939 fu aperto l’ “Istituto Magistrale Ferrante d’Avalos” operante
sino al 1949, quando fu creato il ginnasio-liceo statale. Istituì la Biblioteca
Antoniana, allo scopo di raccogliere non solo opere e documenti riguardanti
l’isola, ma anche enciclopedie e volumi che potessero essere utili agli
studenti, ai giovani e alla gente appassionata della lettura. La biblioteca
doveva diventare centro di irradiazione agli intelletti sani. Nel 1944 con
altri amici fondò il Centro Studi su l’isola d’Ischia,
di cui tenne la presidenza sino al 1958. Fu autore di varie pubblicazioni sull’isola
d’Ischia, oltre che direttore di periodici di successo (La Cultura,
con tematiche soprattutto storiche, e La Vedetta del Golfo): La
storia di uno scoglio (1956), Il più bel fiore d’Enaria (1905), Nuptialia Isclana (1907), La
Diocesi d’Ischia (1948), Festose celebrazioni secolari isclane (1955)
e varie altre. Noto il suo incitamento alle giovani generazioni a conoscere
la propria terra, per poterla amare. <<<
Buonopane.
Villaggio nel comune di Barano tra le cave di Pagliarito e Candiano, fra 250/300
metri di altitudine. Era anticamente composto di vari piccoli agglomerati: Candiano, Fèlice, Vado
Michele. Noto anche per la continuità assicurata all’antica
danza detta ‘Ndrezzata (v.). In documenti antichi si trova citato
coi nomi di Moropano e Murpano. <<<
Bursche,
Ernst. Pittore tedesco (1907). Visse per molti anni sull’isola d’Ischia,
dove giunse per la prima volta nel 1958 e si fermò a Ischia: la sua
casa fu un punto di riferimento per artisti e intellettuali. Nel 1963 si trasferì a
Sant’Angelo
e l’anno successivo a Forio in una casa di via Chiena. «Dell’isola
lo attirarono i paesaggi marini, il monte Epomeo, i fiori, le vigne con i ricchi
grappoli d’uva: temi ricorrenti che parlano un linguaggio espressionista,
anche se non sempre nella formulazione canonica del termine: un espressionismo,
quello di Bursche, legato all’area mitteleuropea, quantunque filtrato
attraverso una luce, quindi una sensibilità di colori tipici del paesaggio
mediterraneo ed ischitano in particolare» (Pietro Paolo Zivelli). <<<
Buttavento (o Guttaviello). Collina
che si può definire “il piccolo Epomeo”. Ultima propaggine
del crinale principale dell’isola, all’estremità della Costa
Sparaina, domina tutta la metà dell’isola rivolta a Mezzogiorno.
<<< |