Abrasione
Abuceto
Abusivismo edilizio
Accademia Isclano-Prochytense di Cultura
e Turismo
Acquara
Acquaviva
Acque potabili
Acque termali (natura)
Acquedotto sottomarino
ACST
ADVS
Aenaria
Agricoltura
Aguglia
Aiemmete
Alagno Lucrezia
d’
Albano Francesco
Albano, Giuseppe
Albano, Vincenzo
Albero della Libertà
Algranati, Gina.
Algranati, Maria
Aliscafo
Allmers, Hermann
Alloro (Laurus nobilis)
Allume
Alluvione
Alparone, Giuseppe
Alterio, Michele
Amalfi, Gaetano
Amalfitano, Giuseppe
Amalfitano, Vito
Amarischia
Andria, Nicola
Andersen, Hans Christian
ANMI
Anonimo Oltramontano
Antiche Terme Comunali
Antuono (Sant’)
Appuntamento a Ischia (Film 1960) APT
Arbusto
Archivi Confraternite
Archivi parrocchiali
Arenazione
Argilla
Arilla
Arime
Ariosto, Ludovico
Arso v. Cremato.
Artigianato
ASL
Associazione Amici della Musica
Associazione Amici di Sant’Angelo
Associazione Culturale C. Mennella
Associazione Culturale Italo-tedesca dell’isola d’Ischia
Associazione della stampa delle isole d’Ischia
e Procida
Associazione Ischia nel mondo Associazione
Ornitologica Ischia
Astiero
Attività vulcanica
Auden, Wystan Hugh
Avallone, Vincenzo (1863-1934)
Avallone, Vincenzo (1899-1978)
Avallone, Vincenzo (1930)
Avanti (film del 1972)
|
Abrasione.
Azione per lo più meccanica che il mare esercita sulle coste,
provocandone l’erosione e la demolizione; constatabile in modo
evidente, studiando l’antica conformazione, ma ricorrente anche
nei tempi attuali. Le coste dell’isola d’Ischia sono
state e sono inoltre soggette al fenomeno del bradisismo con conseguente
modifica del loro aspetto nel corso dei secoli.
Abuceto. Forma
latinizzata della fonte di Buceto, usata da Giovanni Pontano (1499), Giulio
Iasolino (1588), Giulio Cesare Capaccio (1607) e poetizzata da De Quintiis
nel poema Inarime: «...
Fons Abucoete, qui favis dulcior Hiblae, / Guttura qui
gelido sitientia proluis haustu / Icarios inter aestus...» (Fonte di
Abuceto che, più dolce
del miele di Ibla, con gelido sorso innaffi la gola arsa, nel mezzo della calura
estiva). <<<
Abusivismo edilizio. Espressione
spesso ricorrente nelle cronache dall’isola e per l’isola, a partire
dagli anni 1950, per indicare l’intenso sviluppo urbanistico disordinato
che, come in altre realtà territoriali nazionali, non sempre ha tenuto
presente la salvaguardia degli aspetti paesaggistici e ambientali. Esso peraltro è stato
oggetto di vari provvedimenti di condono. Fenomeno, peraltro, di difficile
(!) controllo, visto che è continuato nel tempo e sostanzialmente ancora
si evidenzia. <<<
Accademia Isclano-Prochytense
di Cultura e Turismo. Fondata per contribuire alla conoscenza delle
isole di Ischia e Procida; tra i suoi presidenti l’avv. Vincenzo Dattilo
(1964) e l’ing.
Carlo Villari (1967). Organizzò per alcuni anni il Premio di Poesia
Bacchica, con due sezioni, una in lingua e l’altra in dialetto. <<<
Acquara. Cava, detta anche di Olmitello,
che si apre sulla spiaggia dei Maronti. <<<
Acquaviva, Carlo, duca d’Atri. Nobile
abruzzese che nel 1785 sulla collina dell’Arbusto (v.), a Lacco
Ameno, ristrutturando un’antica masseria del 1600, nota come “la
masseria de l’Arbosto”, fece costruire due edifici: uno principale,
composto di un pianterreno, di una scalinata e di un primo piano con dieci
vani, con accanto l’oratorio privato, e un altro per gli ospiti; lungo
il viale una chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie e una fumarola adibita
a stufa, con un ampio giardino. Il duca era stato certamente attratto dall’incantevole
posizione naturale. Tutto il complesso sarà poi denominato Villa
Arbusto (v.) e a questa saranno legate molte vicende storiche locali. <<<
Acque potabili. In
tempi, non troppo lontani, l’acqua nelle case veniva attinta dalle cisterne,
riempite dopo le prime piogge autunnali, o si andava a prelevare alle fontane
pubbliche, ai pozzi o direttamente alle sorgenti. Infatti, al di là di
quelle termali e curative, non sempre utilizzabili per le necessità domestiche,
erano presenti sul territorio isolano anche fonti di acqua fresca, che a volte,
per agevolare le esigenze delle popolazioni, venivano incanalate e portate
nei centri abitati. Alcuni privati inoltre possedevano dei pozzi e permettevano
ai vicini di attingere da essi, specialmente quando si cominciò a chiudere
per alcune ore della giornata le condotte pubbliche. Nelle campagne esistevano
dei piccoli pozzi, di cui i proprietari evitavano di rivelare l’esistenza,
poiché bastavano appena alle esigenze proprie nel settore agricolo.
Però ovviamente il rapporto tra acque termominerali e acque potabili
era nettamente a favore delle prime in merito alla quantità; inoltre
proprio nei mesi estivi le sorgenti fredde potabili riducevano di circa un
quinto la loro portata. Le scarse risorse idriche costituivano così uno
dei problemi più gravi per le Amministrazioni comunali, per quanto concerne
sia le necessità quotidiane momentanee, sia le prospettive future nella
nuova visione turistica che l’isola d’Ischia andava assumendo.
E, prima che prendesse corpo la realizzazione dell’acquedotto sottomarino,
si parlava di diversi progetti di acquedotti, alcuni dei quali, secondo quanto
scriveva Mario Caccioppoli, «addirittura fantastici, prevedono la costruzione
di colossali bacini nel fondo di crateri o sbarrando le più grandi cave
con dighe. Altri piccoli e grandi acquedotti sono stati studiati da tecnici
privati o dagli uffici pubblici competenti. Uno, recentissimo, prevede la demineralizzazione,
il raffreddamento, il sollevamento e la distribuzione delle acque termominerali
esistenti nel litorale dell’isola». Spesso ciascuna fonte acquistava
importanza per determinate proprietà, anche curative, e diventava la
preferita rispetto alle altre, come pure ve n’era qualcuna che, utilizzata
in continuazione, procurava determinati fastidi. Così si diceva che
l’acqua del Pisciariello di Lacco Ameno facesse annerire i denti.
Questa acqua aveva la sua origine sulla collina del Neso e, attraverso una
conduttura lunga quasi 500 metri, scorreva in via Pozzillo e provvedeva in
qualche modo ai bisogni degli abitanti. Quando negli anni 1950 si volle portarla
più al centro del paese, non si ebbe purtroppo l’esito sperato,
poiché l’acqua nel suo percorso raggiungeva un’alta temperatura
che la rendeva inutilizzabile e non potabile. Lo storico d’Ascia riporta
che la caratteristica di macchiare la dentatura sia propria di quelle fonti
che hanno la loro sorgente dal mare e si raccolgono in pozzi, e per il fatto
di essere muriatiche. Infatti egli scrive: «... così avviene alle
donne di Lacco, ed a molte di Forio, che fanno uso di acque di quei pozzi che
hanno le loro vene nelle pianure a livello del mare, al contrario quelle che
fanno uso dell’acque che scaturiscono dai monti hanno bianca la dentatura».
Ad Ischia abbiamo ancora, come monumento caratteristico, l’acquedotto
dei Pilastri che portava l’acqua dal monte Buceto di Barano
nel Comune d’Ischia. E così dalle sorgive di Ervaniello, Taliercio, Zabatta e Piesco,
provenienti dallo stesso monte Buceto, giungevano le acque a Casamicciola.
Dai monti Frassitelli si aveva il corso del Ciglio; da Santa Maria
al Monte in Forio il rivolo di Piellero, e sempre in Forio da Montenuovo
il rigagnolo detto Acquasorgente. A Barano era ed è rinomata
(una delle poche ancora in uso) l’acqua di Nitrodi «purissima»,
secondo Iasolino, «ed assai buona per apparecchiarvi e cuocervi i cibi,
e gli abitanti del paese l’usano in tutti gli altri bisogni, nei quali
si sogliono servire dell’acqua dolce e comune, e i cittadini del Casale
di Barano e degli altri luoghi vicini bevono tutti solamente di quest’acqua.
Rinfresca essa, tempera le viscere e fa tutte quelle cose che può fare
e suole un bagno di acqua dolce e potabile, e però sono le donne di
quel luogo di buona abitudine di corpo e belle, perché ogni dì stanno
in quell’acqua, per lavare i panni, e ogni dì l’usano».
Sono qui citate solo alcune delle sorgenti presenti su tutto il territorio
isolano, la cui ricerca è risultata in passato difficile anche a quanti
dovevano farne una completa catalogazione. Comunque uno studio accurato in
merito venne presentato nel 1944 dal già citato Mario Caccioppoli, il
quale fu geometra dirigente del Servizio idrico alle dipendenze dell’Ente
per la Valorizzazione dell’Isola d’Ischia prima che fosse realizzato
l’acquedotto sottomarino. Quest’ultima opera peraltro fece calare
l’oblio sulle sorgenti locali e sull’opportunità comunque
che non fossero trascurate del tutto, utilizzabili per altri scopi, come, ad
esempio, per l’agricoltura. Oltre l’acquedotto municipale di Buceto,
che forniva l’acqua ai centri abitati di Ischia Ponte, Ischia Porto e
in parte a Barano, il Caccioppoli si sofferma a descrivere vari altri bacini
(Pozzale, Ervaniello, Fontana, Piesco, Pisciariello, Ciglio, Nitruoli, Piellero...)
che garantivano alle popolazioni isolane quel bene prezioso che è l’acqua,
per la quale oggi siamo assoggettati a pagare bollette sempre più salate. <<<
Acque termali (natura).
L’imponente
bacino idro-minerale di Ischia consta di circa 100 emergenze, variamente distribuite
e presenti in tutto il territorio dell’isola; molte di esse sono utilizzate
in idrologia medica. Dal punto di vista topografico le risorse idro-minerali
possono essere suddivise a seconda del comune di appartenenza in base ad ampi
e approfonditi studi portati a termine da esponenti dell’Istituto di
Geologia Applicata delle Facoltà di Ingegneria dell’Università di
Napoli e di Roma. Per Casamicciola sono descritte 33 emergenze idrologiche,
per Ischia Porto 22, per Lacco Ameno 14, per Forio 12, per Serrara Fontana
10, per Barano 8. Numerose hanno considerevole portata: 11 superano i 5 litri/s
e una i 10 litri/s. Delle emergenze analizzate, 77 rivestono caratteristiche
chimiche e chimico-fisiche riferibili ad acque cloruro-sodiche o salse e
simili: acque salso-solfato-alcaline, acque salso-solfato-alcalino-terrose. La
maggioranza è costituita da acque salso-solfato-alcalino-terrose (41),
vi sono poi sorgenti di acque salse o cloruro-sodiche (28) e quindi acque
salso-solfato-alcaline (8). L’altra grande categoria chimico-fisica
interessa 20 emergenze ed è rappresentata da acque bicarbonato-alcaline (12), bicarbonato-solfate (2), bicarbonato-solfato-alcaline (8).
Da rammentare alcune altre emergenze con peculiarità diverse (acque
solfate 2; acque carboniche 1). Le acque minerali delle due principali
categorie dette sono in genere concentrate, termali e ipertermali, e vengono
impiegate in terapia soprattutto sotto forma di pratiche esterne (bagni, fanghi,
trattamenti inalatori, applicazioni ginecologiche). Le acque cloruro-sodiche
o salse prevalgono, in senso relativo, ad Ischia Porto (10), a Lacco Ameno
(5) e a Casamicciola (8); le acque salso-solfato-alcalino-terrose a
Forio (7) e a Barano (5). Considerevole - sempre relativamente alle altre acque
rappresentate nella stessa zona - è il numero di emergenze salso-solfato-alcaline a
Casamicciola (4) mentre acque bicarbonate si trovano, ancora, a Casamicciola
(11) e a Barano (3). Va inoltre considerata la radioattività presente
nelle emergenze termali dell’isola di Ischia quale fu posta in evidenza
già nel secondo decennio del XX secolo da Marie Curie. Radioattività si
ravvisa per 42 delle emergenze descritte: essa peraltro è presente diffusamente
nelle varie località dell’isola. In assoluto il maggior numero
di acque radioattive si ha ad Ischia Porto (10). Relativamente al numero delle
altre emergenze termali presenti nei vari comuni, maggior copia di acque radioattive
si ha a Barano (6 su 8) e quindi a Lacco Ameno (8 su 14), a Serrara Fontana
(6 su 10), Ischia Porto (10 su 22), Forio (4 su 12), Casamicciola (8 su 33).
Il tasso di radioattività media si aggira intorno a microcurie 0,03-0,5
con massimi di microcurie 2,3 e 2,8 in 2 casi. Le acque minerali a maggior
tasso di radioattività sono quelle salso-solfato-alcalino-terrose (25
su 42). (Note tratte da Le cure termali nell’isola d’Ischia,
testo edito a cura dell’Associazione Termalisti, 1985) <<<
Acquedotto sottomarino. La deliberazione
per la costruzione di questa opera volta a risolvere il problema dell’acqua
nelle isole d’Ischia e Procida fu adottata dal Comitato dei Ministri
per il Mezzogiorno il 15 marzo 1951. Il primo progetto di massima fu approvato
il 30 giugno 1953: era prevista un’adduzione di settanta litri di acqua
al secondo (15,6 per Procida e 54,4 per Ischia). Il progetto esecutivo fu presentato
il 21 aprile 1956 con un potenziamento dell’adduzione (23,4 per Procida,
81,6 per Ischia). E il 9 novembre 1958 sul Piazzale Aragonese di Ischia, punto
di arrivo della condotta sottomarina, il getto di acqua si elevò a 40
metri. Una lapide ivi posta, con testo latino dettato dal vescovo d’Ischia,
Mons. Antonio Cece, ricorda lo storico evento: Immensa sub aequora Ponte
/ Nunc primum / navitatis Rei Pubblicae documentum / magnaeque parentis frugum
/ Numquam interiturae virtutis / Romuleae stirpis ingenitum / longinquis e
montibus editae / aquae viam aperuit / purissima ut scateret et laeta / Dei
conditoris gloriae / undique huc petentibus / ex toto terrarum orbe / viridem
perpetuo apricantem Aenariam / Saluti / A.D. MCMLVIII (Con condotta sottomarina,
ora per la prima volta, testimonianza della premura dello Stato, grande elargitore
di benefici, idea dell’eterno ingegno della romulea stirpe, all’acqua
sgorgante da lontani monti la via aprì perché scaturisse pura
e gradita a gloria di Dio creatore per quanti da ogni parte qui nella verde
sempre assolata Aenaria vengono per la loro salute. Anno 1958). Altri interventi
si ebbero negli anni successivi per soddisfare le richieste locali, sempre
in aumento anche per il progressivo sviluppo turistico e urbanistico. <<<
ACST. Sigla dell’Azienda Cura
Soggiorno e Turismo delle isole d’Ischia e Procida, costituita in
sostituzione dell’EVI (v.), con legge n. 62 del 1974. Dopo la presenza
di due commissari, prof. Enrico Vismara e dott. Francesco Tiberi, ne fu primo
presidente l’avv. Umberto Di Meglio, nominato con decreto della Giunta
regionale del 12.9.1979. Dopo alcuni anni, una nuova riforma del settore portò alla
sua soppressione e all’introduzione delle APT (v.). Ora è allo
studio un ulteriore riordinamento del settore in sede regionale. <<<
ADVS. Associazione Donatori Volontari
di Sangue dell’isola d’Ischia, affiliata dal 1975 alla FIDAS
(Federazione Italiana Associazione Donatori di Sangue). Tra i suoi
fondatori: ins. Rosa Capezza, avv. Giovanni Zabatta, avv. Bartolomeo Capezza,
prof. Salvatore Capezza, ins. Adriana De Laurentis, Salvatore Pisani, Maria
Lembo, Lidia Rocco, Luigi D’Acunto. Nel 1982 fu eletto presidente l’Ammiraglio
Natale Proto. In un incontro annuale sono premiati coloro che hanno raggiunto
determinte quote di donazioni. <<<
Aenaria. Denominazione dell’isola
che si attesta in epoca romana (durante il periodo sillano - 88 a. c.) sempre
più nei testi storici, mentre i precedenti Inarime e Pitecusa restano
per lo più nel linguaggio poetico oppure come maggiore precisazione
del nuovo toponimo. Plinio lega il nome ad Enea, il profugo troiano, l’eroe
intorno al quale si focalizza tutta la vicenda del poema virgiliano, l’Eneide,
e che con la flotta dovette trovare riparo nelle acque dell’isola: Aenaria
a statione navium Aeneae. Anche Festo dice che Aenaria venne chiamato
il luogo dove Enea si fermò con la sua flotta. Peraltro la dizione Enaria -
senza dittongo - viene a volte riportata nel filone della favola delle scimmie,
proponendone la derivazione da enaribus, hoc est sine naribus (senza
narici), videlicet simiis. Altre ipotesi riportano il nome alla voce
latina aenum/ahenum, pl. aena/ahena (rame, bronzo, piombo),
collegabili quindi alla lavorazione dei metalli, che ha trovato valida conferma
nelle ricerche archeologiche, specialmente nelle acque antistanti il castello
d’Ischia, dove ebbe sede la nuova cittadella, poi scomparsa a causa di
fenomeni tettonici. Lo storico Francesco De Siano fa anche cenno al possibile
riferimento alla voce Oinaria legata al principale prodotto e sostegno
economico dell’isola, il vino. v. anche Inarime e Pitecusa. <<<
Agricoltura. Attività prevalente,
insieme con la pesca, nell’economia isolana fino agli anni 1950/60,
ma poi attestatasi in un costante declino, sia per il richiamo delle forze
lavorative giovanili verso il settore turistico e impieghi collaterali, sia
per l’occupazione delle campagne ai fini del continuo sviluppo edilizio.
Particolarmente ricercati erano i prodotti isolani nei tempi antichi, e specialmente
il vino che si esportava in grande quantità verso i paesi della terraferma,
anche oltre la Campania. Oggi quest’ultima produzione è diminuita,
ma non mancano vini di qualità dotati del marchio DOC. <<<
Aguglia. Promontorio citato da Iasolino
nel suo libro sui bagni d’Ischia, insieme all’altro detto dei Cefaglioli,
tra i quali «si vede una grotta, o speco grandissimo, e luogo molto horribile,
nel quale si può entrare con fragate grosse, e possono starvi più vascelli
piccioli, fatto credo dalla Natura maravigliosamente» (Iasolino). <<<
Aiemmete. Località nel Comune di
Forio.
Alagno, Lucrezia d’ (1430-1479).
Giovane appartenente ad una nobile ma decaduta famiglia di Torre del Greco.
A 18 anni divenne la favorita del re di Napoli Alfonso d’Aragona. Avida
di ricchezze, non poté però essere regina, essendo Alfonso già sposato
con Maria di Castiglia, dalla quale non riuscì mai a divorziare. Ottenne
in dono da Alfonso l’isola d’Ischia e ne affidò il governo
al cognato Giovanni Torella, il quale, ribellatosi poi contro Ferdinando, figlio
di Alfonso, seguì le parti di Luigi d’Angiò, esponendo
così l’isola a nuovi assalti e a nuove lotte per la conquista
del suo territorio. Lucrezia, dopo aver avuto onori da regina, fu spogliata
di ogni suo avere da Ferdinando I e morì povera e dimenticata a Roma
il 19 febbraio 1479. Il cronista dell’epoca annotava: «Oggi mancò in
Roma Madonna Lucrezia d’Alagno che fu la più bella donna che in
quel tempo fosse stata e per la bellezza sua lo re Alfonso se ne nammorao». <<<
Albano, Francesco (Ischia 1883-1968). Parroco
di S. Maria di Portosalvo in Ischia per 28 anni, vicario generale del vescovo
Ernesto De Laurentiis, canonico della Cattedrale. <<<
Albano, Giuseppe. Nato a Ischia nel 1907,
impiegato statale alla Marina Mercantile, si dedicò anche alla pittura
ed aveva il suo studio a Ischia in via L. Mazzella. Tra i soggetti da
lui preferiti: la pineta, il castello, l’Epomeo, le nature morte, le
case al sole. Suo capolavoro l’Acquario, nel quale «in
ogni particolare si notano la semplicità e la serietà con cui
questo pittore ha saputo trasfigurare le immagini più caratteristiche
della sua isola» (Pier Luigi Mazzella). <<<
Albano, Vincenzo. Nato a Ischia, morì a
soli 28 anni, nel 1914, a Monteleone Calabro, dove insegnava materie letterarie
nel regio ginnasio. Pubblicò, tra l’altro, due studi letterari: Le
Rime di Michelangelo (1933) e Le Rime di Vittoria Colonna (1933). <<<
Albero della Libertà. Simbolo di
adesione alla Repubblica Napoletana del 1799, che ebbe proseliti anche nell’isola
d’Ischia. Esso fu innalzato in tre piazze: a Forio in Piazza Municipio
per opera di Gaetano Morgera, Vito D’Abundo, Saverio Biondi e il marinaio
Polito; a Barano per iniziativa di Leopoldo D’Alessandro e Antonio Candia;
a Ischia Ponte nella zona detta Terrazappata ad opera soprattutto
di Antonio De Luca, Francesco Buonocore, Antonio e Girolamo Candia. In quest’ultimo
luogo fu posta a ricordo dell’evento una croce su una colonna, che ora
si vede addossata al caseggiato; vi si legge un’iscrizione dettata dal
can. A. Colonna. <<<
Algranati, Gina. Nativa di Roma (1886),
laureata in Lettere a Napoli, fu direttrice della Biblioteca Universitaria.
Presente nel panorama bibliografico isolano con vari contributi di carattere
storico-artistico, etnografico e geografico, maturati in virtù di uno
specifico interesse di ricerca e fondati su uno studio diretto del territorio,
in cui si intrecciano storia e tradizione. Ricordiamo Ischia, monografia
illustrata della serie “Italia artistica” (1930) e Canti di
popolo dell’isola verde. <<<
Algranati, Maria. Ischitana di adozione,
fin da giovanissima diede corso alla sua vena lirica, anche se soltanto dal
1948 prese a pubblicare i suoi versi e i suoi racconti. Nel raccoglimento della
sua casa di Ischia, scrisse i racconti riportati nel libro Ischia vergine (1959),
in cui l’isola è resa coi suoi caratteri primordiali. Si è anche
interessata di approfondite ricerche storiche riportate in alcuni scritti,
tra cui: Storia dello Scuopolo (1957) e Torri litorali sulla marina
d’Ischia (1955). <<<
Aliscafo. Servizio di collegamento veloce
delle isole con Napoli, prospettato ufficialmente nel giugno 1959, apportando
un notevole contributo nella evoluzione turistica della Campania. L’agente
di viaggio Giovanni Romano così ne racconta in una intervista l’avvio
della fase iniziale: «Nel 1959 venne da me il rag. Arena, delegato della
società SNAV (Società di Navigazione Alta Velocità) di
Messina e mi propose di organizzare le linee del nuovo mezzo veloce creato
nei cantieri navali Rodriguez di Messina, chiamato “aliscafo”,
per il Golfo di Napoli. Trovammo una montagna di difficoltà per ottenere
le autorizzazioni e soprattutto per trovare dove approdare. Venne fissato il
terminal a Mergellina. Nell’aliscafo vedevo il mezzo del futuro capace
di raggiungere le isole del golfo dalla città in 30 minuti circa. Allora
dopo le 16, quando partiva l’ultima corsa della SPAN, non c’era
più un vaporetto per Ischia da Napoli. Poi negli anni 1970 fece il suo
ingresso nel settore degli aliscafi Agostino Lauro, iniziò una forte
concorrenza commerciale ed anch’io proposi un accordo tra le due società:
fu così deciso che i Rodriguez sarebbero andati a Capri e i Lauro ad
Ischia» (in G. Mazzella - Tempi d’Ischia, 1988). <<<
Allmers, Hermann. Poeta della Frisia orientale,
nel 1859 venne ad Ischia insieme con il biologo Ernst Haeckel. A Casamicciola
alloggiò presso la Pensione Patalano nella parte alta del paese.
Percorse quasi tutta l’isola per conoscerne il paesaggio, le abitazioni
dai tratti orientaleggianti, la vegetazione; non mancò l’escursione
all’Epomeo. <<<
Alloro (Laurus nobilis). Pianta
delle Lauracee, il cui nome scientifico deriva dal fatto che con i suoi rami
erano incoronati i poeti. Detto anche lauro. Le sue foglie, se stropicciate,
emanano un gradevole odore; anticamente erano anche usate per profumare il
bucato, miste a cenere e acqua bollente, il tutto filtrato attraverso un panno
di iuta che copriva la biancheria messa in quei grossi vasi, stretti alla base
e larghi sopra, chiamati in gergo locale cufenature. <<<
Allume. Minerale costituito da solfato
doppio di alluminio e potassio, di colore bianco, usato nella fabbricazione
del vetro, nella concia e nell’industria tessile come detersivo per eliminare
grassi ed impurità dalla lana e come mordente per fissare i colori.
Anticamente fu una importante risorsa economica per la popolazione dell’isola
che ne sfruttava alcuni giacimenti scoperti dal genovese Bartolomeo Perdice
(v.), il quale pose la sua fabbrica in Casamicciola, nel luogo detto Piazza
della Pera, estraendo il materiale dalla zona chiamata Catreca.
Il suo commercio si svolgeva all’epoca quasi in regime di monopolio.
A Casamicciola la marina era detta l’Alumiera per il fervore
di questa attività. Nella Storia del Banco dei Medici (1397-1494)
di Raymond de Roover si trovano interessanti notizie al riguardo. Poiché nel
commercio dell’allume la concorrenza più forte era costituita
dalle miniere d’Ischia, proprietà del re di Napoli, ma in appalto
ad un mercante napoletano, Angiolo Perrotto, la filiale romana dei Medici entrò (1470)
in un cartello venticinquennale con detto appaltatore; l’atto fu ratificato
dal re di Napoli il primo giugno e dal papa l’11 giugno, come proprietari
rispettivamente delle miniere d’Ischia e di Tolfa. Ciò allo scopo
di abolire la concorrenza rovinosa, perché un’offerta eccessiva
di allume aveva provocato un ribasso dei prezzi assottigliando le entrate della
crociata e del regno di Napoli. <<<
Alluvione. L’isola d’Ischia
il 24 ottobre 1910 fu colpita da una violenta alluvione che provocò ingenti
danni in tutti i Comuni, ma soprattutto a Casamicciola, Lacco Ameno e Forio.
Le cause furono individuate, oltre che nella straordinaria caduta di acqua
e nella sua durata («sei ore continue a piovere a ciel rovescio»,
scrisse Onofrio Buonocore), anche nell’insufficiente incanalazione delle
acque e nel disboscamento che veniva praticato in quegli anni. Nei giorni successivi
si ebbe la visita del re Vittorio Emanuele III che, come ricordano alcune lapidi,
visitò tutte le zone del disastro. <<<
Alparone, Giuseppe. Nativo di Ponza (1931),
laureato in Lettere con una tesi sul patrimonio pittorico dell’isola
d’Ischia, ha insegnato storia dell’arte nei licei, fra cui il classico “G.
Scotti” di Ischia. Ha sempre rivolto la sua attenzione alle manifestazioni
artistiche napoletane ed isolane e al ricco patrimonio di opere d’arte
che Ischia possiede, soprattutto nelle chiese, illustrando particolarmente
i pittori Cesare Calise e Alfonso Di Spigna. Vari i suoi scritti, pubblicati
sia sulla stampa periodica e sia in libri. Fondò e diresse la rivista Rassegna
d’Arte. <<<
Alterio, Michele. Generale di Divisione,
prese parte alle campagne dell’Etiopia nel 1935-36 e della Libia nel
1942. Pluridecorato per meriti speciali, si ritirò a Succhivo, dove
visse con la famiglia, partecipando attivamente alla vita sociale. Fece parte
del consiglio comunale di Serrara Fontana. Morì a Lacco Ameno nel 1972. <<<
Amalfi, Gaetano (1855-1928). Magistrato,
letterato e studioso di tradizioni popolari. Nel 1882, all’età di
27 anni, pubblicò la raccolta Cento canti del popolo di Serrara
Fontana, opera riproposta nel 1994 nella collana “Coppa di Nestore” del
Circolo George Sadoul. <<<
Amalfitano, Giuseppe (Forio 1874-1935).
Esercitò la professione di medico e si distinse soprattutto per le sue
ricerche sulla tubercolosi. Fu anche scrittore e poeta: Primavere Italiche (1922). <<<
Amalfitano, Vito. Nato ad Avellino nel
1912 da padre foriano e madre calabrese, trascorse l’età giovanile
a Forio, ma seguiva anche il padre Giuseppe, medico provinciale, nelle sue
sedi di lavoro. Laureatosi in medicina, fu medico coloniale in Etiopia, Tripolitania,
Cirenaica. Scelse poi la carriera di medico provinciale e fu destinato, via
via, in varie città ed infine a Napoli, dove morì nel 1973. Il
suo corpo fu traslato a Forio e sepolto nel cimitero della Congrega di S. Maria
di Loreto. Oltre a dedicarsi con grande zelo alla sua professione, amò anche
dilettarsi di poesia, come il padre, e ne abbiamo due raccolte: Fremiti del
1934 e Tramonto e raggio verde del 1967. <<<
Amarischia. Liquore amaro prodotto, secondo
un’antica ricetta di un monaco ischitano, verso la metà degli
anni 1970 presso la distilleria di Arcangelo Cola in Ottaviano. <<<
Andria, Nicola. Dottore in medicina, professore
nella Reale Università di Napoli, pubblicò un trattato sulle
acque minerali in due libri, di cui uno è quasi interamente dedicato
all’isola d’Ischia: Trattato delle acque minerali. La
prima edizione comparve nel 1775. La trattazione specifica delle acque è preceduta
da un capitolo concernente riflessioni sulla storia naturale: formazione dell’isola,
eruzioni vulcaniche che l’hanno sconvolta. Sono descritte dettagliatamente
innanzitutto le stufe di San Lorenzo, del Castiglione, de’ Cacciotti,
di Citara, di Testaccio. Fra le acque sono ancora una volta celebrate quella
del Gurgitello, la sorgente di Olmitello nella parte meridionale dell’isola,
Citara nella costa occidentale. Vi si parla anche della magnifica fabbrica
del Pio Monte della Misericordia. <<<
Andersen, Hans Christian (1805-1875). Scrittore
danese. Viaggiò molto in Europa; fu anche in Italia e più volte
fece visita all’isola d’Ischia, come dice nella sua autobiografia,
pur non restandone particolarmente colpito. <<<
ANMI. Associazione Nazionale Marinai
d’Italia presente sull’isola con varie sezioni. A Forio il
gruppo è intitolato alla memoria di Luca Balsofiore e fu organizzato
nel 1955, soprattutto ad opera di Giovanni Verde. Il gruppo d’Ischia
ricorda il sottotenente di vascello Attilio Messina, quello di Lacco Ameno è dedicato
a Vincenzo Napoleone. <<<
Anonimo Oltramontano. Con tale indicazione
fu pubblicato nel 1822 un ragguaglio storico e topografico delle isole di Ischia,
Procida, Ponza, Ventotene e Nisida, in lingua francese. Tale autore fu identificato
da P. Buchner nel commerciante Conrad Haller, residente a Napoli, sulla base
di alcuni riferimenti ricavati dal libro stesso che presenta un titolo molto
lungo: Tableau topographique et historique des isles d’Ischia, de
Ponza, de Vandotena, de Procida et de Nisida, du Cap de Misène et du
Mont Pausilipe. Vi si legge una dettagliata descrizione dell’isola
nei suoi aspetti geografici, storici e culturali; non mancano cenni sulle acque
minerali. L’opera è stata pubblicata nella versione italiana di
Giovanni Castagna dal Circolo G. Sadoul nel 1998 col titolo: L’Isola
d’Ischia. <<<
Antiche Terme Comunali. Sul porto d’Ischia:
la loro costruzione risale al 1845 (sindaco Daniele Morgioni): al centro v’era
una grande sala coperta a volta e sostenuta da quattro colonne; lateralmente
sette stanze con cinque camerini forniti di vasche di marmo. La forza motrice
che azionava la pompa per sollevare l’acqua era fornita da un mulo che
faceva girare la ruota. Nel 1848 le terme furono rifatte dall’ing. Gaetano
Fazzini con architettura greco-romana. Nel 1880 il sindaco Luigi Mazzella ne
affidò una nuova ricostruzione all’arch. Giuseppe Florio. E così il
26 giugno 1881 fu inaugurato il nuovo stabilimento che diede un impulso significativo
allo sviluppo del paese. Nel 1957 fu realizzato il piano superiore, dove fu
istituita la nuova sede municipale. Le terme utilizzano le rinomate sorgenti
di Fornello e Fontana. Riferimenti sul complesso termale si trovano nella Storia
degli stabilimenti termali di Porto d’Ischia di Paolo Buchner, pubblicata
nel 1859. v. anche Nuove Terme Comunali. <<<
Antuono (Sant’). Contrada d’Ischia
che prende nome dalla locale chiesetta dedicata al Santo. «Un tempo il
villaggio era quello del Crovone. Poi le abitazioni sono salite sin verso la
chiesa, davanti alla quale sta una piazzetta raccolta, sul ripiano della collina
a cavaliere di un bel panorama» (G. G. Cervera). <<<
Appuntamento a Ischia (Film del 1960 -
Italia. Altro titolo: Rendez-vous à Ischia). Regia:
Mario Mattòli. Attori: Domenico Modugno, Antonella Lualdi,
Paolo Ferrari, Carlo Croccolo, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Mina, Pippo
Franco, Maria Grazia Gazzoni, Linda Christian, Yvette Masson, Pietro De Vico,
Elsa Vazzoler, Ugo D’Alessio, Ughetto Bertucci, Mimo Billi, Mario Castellani,
Luigi Pavese, Alberto Sorrentino, Alberto Talegalli, Carlo Taranto, Elvira
Tonelli, Toni Ucci. Trama: Mimmo è un acclamato cantante di
canzoni moderne, che porta intorno per il mondo la sua arte in continue torunées.
Il cantante è vedovo ed ha una figlioletta di nove anni, Letizia, che è costretta
a seguire il padre nel suo vagabondaggio, a meno che Mimmo non decida di metterla
in collegio, come consiglierebbe Mercedes, sua compagna d’arte ed amica.
Letizia fa la conoscenza di Mirella Argenti, una buona ragazza, figlia di musicisti
e fidanzata ad un direttore d’orchestra, Paolo, e questo incontro casuale
suscita nella bimba il desiderio di avere Mirella come madre, e la induce a
mettere in opera delle astuzie per far sì che il suo sogno si avveri
e sia allontanata Mercedes. Le astuzie di Letizia provocano situazioni imbarazzanti,
che inducono Mimmo a mettere la bimba in collegio; la riprenderà in
casa, con sua grande felicità, solo dopo aver sposato Mirella (da cinematografo.it). <<<
APT. Sigla dell’Azienda di Promozione
Turistica, istituita con legge regionale nel 1997, che ne creò 17
in Campania così ripartite tra le 5 province: una ciascuna per Avellino
e Benevento, quattro per Caserta, sei per Napoli, cinque per Salerno. <<<
Arbusto. Collina formatasi con l’eruzione
vulcanica di Zaro tra i 10.000 e gli 8.000 anni a. C. Insediamenti umani vi
dovettero essere presenti già nell’età neolitica e nell’età del
bronzo; vi si insediarono poi i coloni greci. Nel periodo altomedievale faceva
parte del “Patrimonio di San Pietro” e verso il Mille ne diventò proprietario
il conte Marino, il quale l’assegnò con altri beni al convento
benedettino di Cementara in Lacco Ameno. Nel ‘600 vi fiorì una
masseria, citata col nome “L’Arbosto”, che nel XVIII sec.
fu ristrutturata dal duca d’Atri, Carlo di Acquaviva (v.), con la realizzazione
di due edifici e annessi vari. Il toponimo è in genere riportato alla
ricca vegetazione ivi esistente (arbustum = luogo piantato ad alberi)
o più specificamente alla pianta del corbezzolo (arbutus =
corbezzolo; arbutum = frutto del corbezzolo). «Nel giardino
artefatto nel masso della lava, evvi tra gli interstizi di essa una fumarola
accomodata per uso di stufa. Tra gli spiragli di questa fumarola vi ho veduto
albergare impunemente le lucertole» (De Siano). Qui venne alla
luce un’urna sepolcrale (v.) poi portata nel Santuario di S. Restituta. <<<
Archivi Confraternite.
Fonti di notevole importanza per la storia non solo religiosa, ma anche civile
ed economica: «una fonte di notizie non ancora utilizzata ed una pagina
di storia ancora tutta da scoprire», secondo Agostino Di Lustro che ne
ha fatto oggetto dei suoi studi e delle sue ricerche, segnalandone, tra i più ricchi
di documenti, quelli delle confraternite di S. Maria di Costantinopoli ad Ischia,
di S. Maria Visitapoveri e di S. Maria di Loreto a Forio, della congrega dell’Assunta
a Lacco Ameno. <<<
Archivi parrocchiali. Costituiscono documenti
molto importanti per quanto concerne l’anagrafe, la quale fino ai primi
anni del secolo XIX era soltanto ecclesiastica. Nei registri venivano segnati
i battesimi, i matrimoni e le morti. Queste registrazioni, iniziate spontaneamente
dai vari preti in alcune regioni di Europa, divennero un obbligo per il clero
con il Concilio di Trento. A volte i parroci vi riportavano anche riferimenti
di vita e di costume. Essi, in genere ben conservati, costituiscono una buona
fonte di ricerca e di studio, considerato che spesso non risultano adeguatamente
salvaguardati gli archivi comunali. <<<
Arenazione. Sinonimo di sabbiatura: bagno
di sabbia, come terapia fisica termica, consistente nel ricoprire il corpo
o parte di esso con sabbia scaldata dal sole. In Baccio (De Thermis)
si legge che forse in tutta l’Italia non si trova un’arenazione
pari a quella di Lacco. Iasolino e altri autori hanno sempre messo in evidenza
i vari luoghi in cui si potevano fare tali terapie: arene di Santa Restituta,
di San Pietro a Pantaniello, di Sant’Angelo, presso i bagni di Gradone
e Agnone di Citara. <<<
Argilla. Materiale per la fabbricazione
del vasellame, i cui giacimenti isolani spinsero già gli abitanti preistorici
al suo sfruttamento, come attestano i prodotti vasari ritrovati nel villaggio
dell’età del bronzo e della prima metà del ferro, sulla
collina del Castiglione. Con la venuta dei Greci si perfezionò questa
industria della ceramica e l’isola ne divenne il centro di produzione
e di esportazione più notevole, per quanto riguarda sia il vasellame
che le terrecotte architettoniche, di cui gli scavi hanno portato alla luce
abbondanti esemplari. <<<
Arilla. Vitigno acclimatato da epoca remota
nell’isola. La sua propagazione ha investito specialmente il versante
Sud e sud-ovest. Proveniente forse dalla Sicilia. Sinonimi: Rille, Agrilla. <<<
Arime. Un riferimento all’isola con
tale nome fu individuato già nell’espressione omerica che indica
in Arime o fra gli Arimi il luogo in cui Giove imprigionò Tifeo,
facendogli precipitare addosso le montagne da lui sovrapposte per raggiungere
la sede celeste e portar guerra agli dei. Virgilio poi nell’Eneide introdusse
la voce Inarime, ottenuta forse con la fusione delle due parole omeriche,
la preposizione (in) e il sostantivo (Arime). In Omero e in Virgilio troviamo
delle situazioni quasi similari in cui, volendo rendere l’immagine di come
rimbombi la terra al calpestio delle schiere in marcia, si dice che la medesima
cosa avviene quando si agita Tifeo, sconvolgendo il suolo e le acque, in Arime o Inarime,
isola che col suo peso opprime e tormenta il gigante, vinto ma ancor minaccioso.
v. anche Inarime. <<<
Ariosto, Ludovico (1474-1533). Nel suo
poema, L’Orlando Furioso, presenta Ischia con le solite immagini
di Tifeo, fulminato da Giove e schiacciato sotto il monte Epomeo, e soprattutto
perché qui nacque nel 1502 Alfonso d’Avalos. Descrivendo la discesa
di Carlo VIII in Italia, ne evidenzia la facilità con cui conquista
il regno di Napoli, tranne «lo scoglio ch’a Tifeo si stende
su la braccia, sul petto e su la pancia; ché del buon sangue d’Avalo
al contrasto la virtù trova d’Inico del Vasto». Nell’epoca
l’isola si trova spesso indicata con la dizione “scoglio”. <<<
Arso v. Cremato. <<<
Artigianato. Attività molto fiorente
e attiva nell’isola d’Ischia, prima dell’avvento del turismo,
che ne ha fatto scomparire molte espressioni, anche tipicamente locali. In
tale settore è sempre stata fiorente la lavorazione della creta, perpetuata
dalla Antica Fabbrica di terrecotte e ceramiche dei Fratelli Mennella, in
Casamicciola Terme. Anche l’antica tradizione della lavorazione della
paglia e della ràfia viene continuata in qualche caso con la realizzazione
di cestini, borse, cappelli. <<<
ASL sigla dell’Azienda Sanitaria
Locale (già USL), con funzioni di coordinamento e gestione dei
servizi sanitari. L’isola è inserita nella struttura ASL NA 2,
con un ambito territoriale non più limitato solo all’isola, come
era stata nella precedente esperienza delle USL, ma esteso anche ad altri Comni
della terraferma. <<<
Associazione Amici della Musica. Sodalizio
presieduto nella sua fase iniziale (inizio degli anni 1980) dal prof. R. Sena
e fondato al fine di organizzare manifestazioni musicali nei vari centri isolani. <<<
Associazione Amici di Sant’Angelo.
Gruppo nato per difendere il paese nelle sue caratteristiche naturali e divulgarne
con iniziative varie le bellezze e gli aspetti che ne hanno sempre fatto la
meta preferita da tanti turisti, italiani e stranieri. <<<
Associazione Culturale Cristofaro Mennella.
Costituita nel 1977 su iniziativa di Gino Barbieri e di altri cittadini sensibili
alle problematiche ambientali ed economico-sociali dell’isola d’Ischia,
verso le quali aveva sempre rivolto la sua attenzione lo scienziato intestatario
del sodalizio. Tra le sue attività l’organizzazione di manifestazioni
culturali e la pubblicazione di opere monografiche sugli aspetti storici, artistici
e turistici dell’isola. <<<
Associazione Culturale Italo-tedesca dell’isola
d’Ischia. Costituita nel 1974, sotto gli auspici dell’Ambasciata
tedesca a Roma, del Consiglio tedesco a Napoli, del Goethe Institut, con la
collaborazione del dott. Pasquale Moffa e del prof. Ambrogio Mattera. Aveva
lo scopo di potenziare scambi culturali e turistici fra la Germania ed Ischia. <<<
Associazione della stampa delle isole d’Ischia
e Procida. Costituita nel 1986, in un periodo di intensa attività pubblicistica
locale e di presenza di varie testate giornalistiche, ebbe vita breve per divergenze
di varia natura. Presieduta da Giuseppe Mazzella, era solita organizzare a
fine anno la conferenza stampa dei sindaci e degli uomini politici più rappresentativi
isolani: un incontro anche di confronto e di aggregazione fra i rappresentanti
delle amministrazioni municipali, nonché degli altri enti regionali
e provinciali. <<<
Associazione Ischia nel mondo. Sodalizio
internazionale degli amici dell’isola d’Ischia, costituito nel
novembre del 1965 da Vincenzo Telese, già sindaco d’Ischia per
tanti anni e presidente dell’EVI, con lo scopo di unire in un legame
ideale quanti risiedono e frequentano Ischia, affermando nel contempo il valore
dell’amicizia, sviluppando la comprensione e il rispetto reciproco. Vi
aderì subito un gran numero di persone. Un periodico con lo stesso nome
rappresentava un fattore di coesione per tutti e dava comunicazione dell’attività dell’associazione.
Nel 1988 si ebbe un nuovo slancio con la formazione di vari club operanti in
Italia e all’estero. La presidenza fu affidata al dott. Giovanni Montella;
nel consiglio l’ing. Bruno Brancaccio, il dott. Luigi Cesareo, il dott.
Raffaele Mattera, lo stilista Rocco Barocco. Nel 1991 fu istituito il Premio
Letterario “Invito alla lettura” con un duplice intento: incoraggiare
chi per la prima volta pubblica un libro e invogliare i giovani alla lettura. <<<
Associazione Ornitologica Ischia (AOI).
Costituita il 17 aprile 1984, allo scopo principale di propagandare e infondere
nei giovani la passione per l’ornicultura. Presidente: Antonio Sirabella.
Nell’occasione furono presentati in mostra circa 30 arricciati di Parigi;
il Gibber Italicus (allevatore Vincenzo Frallicciardi); un esemplare di ciuffolotto
nato nell’allevamento di Enrico Di Meglio (Barano), classificato al primo
posto; un esemplare di un verdone di Antonio Di Iorio; gli alunni delle Scuole
Elementari d’Ischia esposero lavori (disegni e temi) riguardanti gli
uccelli e il loro ambiente. <<<
Astiero località di Testaccio.
Attività vulcanica. Sull’isola
sono state individuate cinque fasi di attività vulcanica così classificate:
1) più vecchia di 150.000 anni fa; 2) tra 150.000 e 75.000 anni fa;
3) tra 55.000 e 33.000 anni fa; 4) tra 28.000 e 15.000 anni fa; 5) da 10.000
anni fa al 1302. Le prime due (pre-tufo verde) riguardano soprattutto la parte
meridionale (tra Punta della Signora e Cartaromana, Monte di Vezzi, penisola
di Sant’Angelo, Capo Negro, Punta Chiarito e Punta Imperatore) e i settori
nordoccidentale (Monte Vico) e orientale (Castello d’Ischia). La fase
2 è caratterizzata da coni di scorie e duomi (rilievi di Punta Imperatore,
Capo Negro, Punta Chiarito, Capo Grosso, S. Angelo, La Guardiola, Monte di
Vezzi, Castello d’Ischia); al duomo di Monte di Vezzi sono associate
anche le colate laviche che formano la penisola di San Pancrazio (Punta della
Cannuccia). La fase 3 è caratterizzata dalla formazione del deposito
del tufo verde, il cui centro di emissione è riscontrabile nella parte
meridionale tra Sant’Angelo e la spiaggia dei Maronti; il tufo verde è forse
rimasto sott’acqua fino a circa 28.000 anni fa, quando si verifica l’emersione
del blocco del Monte Epomeo. Nella fase 4 si formano i duomi di lava della
Grotta del Mavone; si hanno poi colate di lava dei centri vulcanici del Pilaro
e dello Scarrupo di Panza. Nella fase 5 si hanno varie eruzioni fino a quella
dell’Arso del 1302; i centri eruttivi si trovano lungo il bordo orientale
dell’Epomeo. Devesi a tale fase l’attività del Rotaro, del
Montagnone-Maschiatta, di Vateliero, Molara e Cava Nocelle. <<<
Auden, Wystan Hugh (1907-1973). Poeta e
commediografo anglo-americano, trascorse molti periodi di soggiorno a Forio
negli anni 1948/58, dove frequentava il Bar Internazionale di Maria, noto punto
d’incontro, in quell’epoca, di artisti, scrittori e uomini di cultura,
italiani e stranieri, insieme con i quali si formò un clima di grande
fervore culturale ed artistico che coinvolse anche molti isolani. «Nel
1948 egli venne in Italia, soggiornò a Firenze e a Roma, e in seguito,
dietro raccomandazione di un amico, proseguì per Napoli, dove - con
il suo amico Chester Kallmann - prese il traghetto per Ischia e si stabilì nella
Pensione Nettuno a Forio. Poi lui e Kallmann decisero di prendere in affitto
per un anno una casa a Forio. Auden contava di trascorrere l’autunno
e l’inverno a New York e di ritornare poi in Europa per trascorrere sull’isola
la primavera e l’estate successive. Questo progetto fu messo effettivamente
in pratica e s’instaurò così un’abitudine che durò per
nove anni, fino all’estate del 1958, quando Auden trasferì la
sua residenza estiva in Austria (...). - Scrisse la poesia Ischia durante
la sua visita all’isola nell’estate del 1948, cioè prima
che avesse effettivamente deciso di affittare una casa. Una seconda poesia, Goodbye
to the Mezzogiorno, scritta immediatamente prima di partire nell’estate
del 1958, costituisce una specie di commiato, così come la prima il
saluto all’isola in cui egli avrebbe vissuto per quasi dieci anni» (Stephen
Parkin, trad. di S. Salerno e A. Tuzzi, in W. H. Auden a Forio, a
cura del Circolo George Sadoul).<<<
Avallone, Vincenzo (Panza 1863-1934). Sacerdote
e maestro, al quale sono intitolate le Scuole Elementari di Panza. La famiglia
già da due generazioni si era qui trasferita da Torre del Greco. Fu
allievo del parroco Giuseppe Morgera di Casamicciola. Ci teneva molto a che
i ragazzi seguissero gli studi ed in tal senso faceva opera di convinzione
presso i genitori, pur in un’epoca in cui nelle campagne c’era
bisogno di lavoro e di mano d’opera. Si impegnò per far istituire
il cimitero a Panza e fondò una cooperativa di consumo, per poter disporre
dei generi alimentari a un prezzo più conveniente. Fu cappellano della
Congrega della SS. Annunziata. Trascorse gli ultimi anni della sua vita su
una sedia a rotelle, a seguito di una paralisi a un braccio e ad una gamba
che lo colpì dopo essere stato aggredito da tre fascisti, per non aver
voluto iscriversi al partito. <<<
Avallone, Vincenzo (Forio 1899-1978). Nobile
figura di sacerdote e grande oratore, che spesso fu chiamato anche al di fuori
dell’isola per predicare i quaresimali. Dopo essere stato cappellano
della Chiesa dell’Annunziata a Panza, fu parroco in Forio a S. Michele
(1942-48), a S. Vito (1948-1968), a S. Leonardo a Panza (1968-1978).<<<
Avallone, Vincenzo (Forio 1930). Sacerdote
formatosi nei Seminari d’Ischia, di Salerno e di Posillipo, dove consegue
la licenza in Sacra Teologia, ed ordinato dal vescovo De Laurentiis nel 1954.
Tenente Cappellano dall’ottobre 1955 all’aprile del 1961. Insegna
poi al Seminario d’Ischia e nel 1964 viene eletto parroco di S. Maria
del Carmine in Serrara; nel dicembre 1967 diventa parroco di S. Maria Maddalena
in Casamicciola. Qui si adopera con tutte le sue forze per la Causa di Beatificazione
e Canonizzazione del parroco Giuseppe Morgera, artefice della rinascita del
paese dopo il terremoto del 1883: ne divulga incessantemente la vita, le opere,
la carità. <<<
Avanti (Titolo originale del film meglio
noto come Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? del
1972, USA. Dalla commedia Avanti di Samuel A. Taylor). Regia:
Billy Wilder. Attori: Franco Acampora, Edward Andrews, Franco Angrisano,
Gianfranco Barra, Giselda Castrini, Pippo Franco, Jack Lemmon, Juliette Mills,
Raffaele Mottola, Clive Revill. Trama: Wendell Ambruster junior, un
industriale di 42 anni, viene nell’isola d’Ischia per ritirare
il corpo del padre, Wendell Ambruster senior, perito in un incidente, e portarlo
in America dove si prepara un grandioso funerale. Durante il viaggio e poi
ad Ischia incontra Pamela Piggott, una grassoccia londinese, venuta per ritirare
il cadavere della madre, Catherine, che è stata per anni (senza che
nemmeno lo sapesse) amante di Wendell senior e che è perita con lui.
Le esasperanti lentezze burocratiche sono ulteriormente complicate dalla sparizione
dei cadaveri ad opera della famiglia Trotta che pretende come riscatto l’indennizzo
per la vigna danneggiata dall’incidente. Risolve tutto il direttore dell’albergo,
Carlo Carlucci, uomo navigato e dalle inesauribili risorse. Altro ricatto ordisce
Bruno, il cameriere che pretende il visto per gli USA in cambio di fotografie
compromettenti dei defunti amanti e poi di altre concernenti identiche situazioni
di Wendell junior e di Pamela: i due, infatti, dopo liti e scontri, ripetono
tale quale la vicenda dei genitori. Bruno è ucciso dalla cameriera siciliana
Anna da lui messa incinta. Giunge un diplomatico, fratello del defunto, a...
svincolare il cadavere, che però è quello di Bruno, perché i
due amanti defunti riposeranno insieme nell’isola, mentre i viventi si
danno appuntamento per le prossime vacanze (da cinematografo.it).

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