LEGGERE PER GUADAGNARE TEMPO
di Carmine Negro
George A. Theodorson e Achilles G. Thedorson (1) definiscono
il termine "crisi" come una "grave interruzione del
normale modo di vita di un individuo o di un gruppo, dovuta al verificarsi
di una situazione inattesa di fronte alla quale l'individuo o il gruppo
(o il sistema) sono impreparati e che solleva problemi cui le risposte
consuete risultano inadeguate". " La crisi - aggiungono
- può essere c u m u l a t i v a quando si sviluppa lentamente
attraverso una lunga serie di eventi e alla fine raggiunge uno stadio
in cui è così dirompente per la normale vita dell'individuo
o del gruppo che non può essere ignorata più a lungo;
i n a s p e t t a t a quando si verifica senza preavviso ed è
il risultato di fattori che sono al di fuori del controllo dell'individuo
o del gruppo ( o del sistema) interessati".
La crisi che attraversiamo coinvolge non solo la pratica del governare
ma le stesse norme morali e politiche su cui si regge lo Stato: è
politica e istituzionale ed è una crisi cumulativa e inaspettata.
Cumulativa perché frutto di una crescente incapacità
progettuale e di una crescente difficoltà a riconoscersi in
alcuni valori da tutti accettati che ha consentito l'occupazione dei
vari gangli dello Stato da parte di piccoli faccendieri, spesso privi
di competenza, impegnati a trarre profitto per sé e/o per il
proprio gruppo nella strenua riproposizione di un sistema di potere
da perpetrare ai danni della collettività. Inaspettata per
la vastità del fenomeno e le conseguenze dell'azione giudiziaria
chiamata a svolgere una vera e propria supplenza del potere politico
quando si assume per intero il compito di moralizzare la vita pubblica
italiana. In questa crisi generale si inserisce la situazione politico-amministrativa,
giudiziaria e sociale (disoccupazione, delinquenza organizzata, ecc.)
dell'Italia Meridionale che ha radici antiche ma non per questo meno
nefaste.
Il New York Times riferendosi al "caso Italia" a cui ultimamente
ha dedicato un editoriale ed un ampio servizio in prima pagina, scrive:
"Il sistema del dopoguerra sembra diretto verso il crepuscolo
politico; ma gli americani possono sperare che un'alba più
democratica sia vicina."
Come superare questo crepuscolo e soprattutto come sostanziare questa
alba è un problema che interessa ciascuno di noi se si vuole
evitare quello che il giudice Caponnetto chiama " i possibili
sbocchi autoritari". Nuove regole di moralizzazione e nuovi progetti
politici cominciano ad emergere nei vari partiti e nelle organizzazioni
sociali; occorre svilupparli con il contributo di tutti e comunicarli
per consentire nuove aggregazioni che sappiano rispondere ai nuovi
bisogni comuni per non lasciarsi sopraffare dallo sconforto e dagli
interessi corporativi.
I problemi enormi che abbiamo di fronte non possono essere certo superati
da una mostra del libro, tuttavia Galassia Gutenberg, una delle poche
manifestazioni di massa di questo tipo che si svolgono al Sud per
la ricchezza di incontri e di interventi può dare un contributo
non indifferente al dibattito.
Non si tratta di difendere la manifestazione della Mostra d'Oltremare
come fa Jean Noel Schifano direttore dell'Istituto Francese "Grenoble"
in risposta al rettore dell'Istituto Suor Orsola Benincasa Antonio
Villani che l'ha tacciata di provincialismo e di occasione perduta
per Napoli e per il Sud.
Siamo tutti grati agli organizzatori per questo gravoso impegno, specie
se si considera che il tutto avviene a Napoli capitale dei disservizi;
si tratta di focalizzare l'attenzione su quelli che possono essere
i contributi che si possono fornire per una maggiore fruibilità
della mostra stessa.
Leggere oggi e cioè veicolare attraverso testi idee ed emozioni,
non è solo una esigenza, seppure legittima, degli editori in
ispecie quelli meridionali, ma una necessità per prepararsi
allo sviluppo di quel nuovo di cui ha bisogno il paese.
Secondo Antoine Gallimard, editore francese con un fatturato di 300
milardi l'anno e mille dipendenti, una delle poche voci straniere
presenti a questa edizione di Galassia Gutenberg, l'editoria napoletana
è tagliata fuori ed ha serie difficoltà ad imporsi perchè
si trova ai margini dei grandi circuiti. Gallimard era già
stato a Napoli quattro anni fa ed anche allora si parlava di un recupero
della memoria storica e culturale del carattere europeo di Napoli,
un recupero importante oggi più che mai e non solo per la città
e il Sud, ma per l'intero paese.
Una novità positiva comunque Galassia è riuscita a conseguirla
e si chiama Associazione Piccoli Editori Meridionali: con la sigla
APEM si riuniranno dodici piccoli editori per affrontare i problemi
legati alla produzione e distribuzione dei libri sul territorio nazionale.
L'indagine conoscitiva su "Il lettore al Sud" promossa dall'associazione
Galassia Gutenberg in collaborazione con l'ALICONFCOMMERCIO e il quotidiano
"Il Mattino" rivela che nel Meridione il 37% del campione
considerato legge almeno un libro all'anno e in Campania solo il 23,60%.
Scrivemmo in occasione della seconda edizione (L'unica è leggere,
Rassegna d'Ischia Anno XII n.1 Febbraio 1991) che le biblioteche territoriali
e le scuole sono il supporto indispensabile per una reale crescita
ed una affezione a quell'oggetto magico che è il libro. In
assenza di un interlocutore e soprattutto di una politica culturale
del settore è bene che l'associazione Galassia Gutenberg, in
una sorta di supplenza, elabori progetti da sottoporre da subito al
dibattito e prepararsi così anzitempo alla quinta edizione
della manifestazione. In particolare si dovrebbe agire sulle biblioteche
scolastiche, punto di incontro tra il flusso di informazione che viene
dall'esterno e la domanda e l'elaborazione sul territorio che viene
dall'interno. L'assenza di una figura come il bibliotecario, di certo
una grave mancanza nella legislazione scolastica, potrebbe essere
sostituita, in un periodo di surplus di docenti con personale specializzato
particolarmente sensibile ai problemi didattico-educativi. Questo
tipo di biblioteca aperta oltre l'orario scolastico dovrebbe fornire
il supporto ai docenti ma anche agli alunni per le attività
di ricerca e culturali e saldarsi alla biblioteca territoriale sul
modello delle Library statunitensi.
Solo così la scuola può diventare centro vivo di comunicazione
del sapere tra le giovani generazioni da collegare a questo tipo di
biblioteca-library polo di arricchimento culturale sul territorio.
L'idea si concretizza nel momento in cui si comunica; i tempi nuovi
necessitano di uno sviluppo delle idee e di uno sviluppo della comunicazione
e quella scritta
Per Gallimard è necessario leggere per trasmettere la memoria
e affrontare il presente, un programma non piccolo in questo periodo
di trasformazione ma a noi serve, come afferma saggiamente D.Pennac,
"Leggere per guadagnare tempo".
1) G.A. Theodorson - A. G. Theodorson: Dizionaro
di sociologia, A. Marotta editore, Napoli 1971 p. 133.
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